Partenza sottotono per i listini azionari americani, scoraggiati dalle perdite subite dalle Borse mondiali, dal rafforzamento del dollaro e dalle cifre relative alle nuove richieste di sussidio, rimaste invariate rispetto alla settimana scorsa, facendo lievemente peggio delle attese.
Dopo il rosso della vigilia, contenuto dallo strappo sul finale dei finanziari, anche oggi si profila una seduta negativa. ll settore dell’health care dovrebbe tornare alla ribalta, dopo che il Senatore Reid ha lanciato ieri sera una versione del senato della proposta di riforma del sistema di assistenza sanitaria, che si stima estenda la copertura sanitaria al 94% della popolazione americana al prezzo di $849 miliardi.
Tra le altre notizie di spicco in ambito economico, il presidente Obama sta tentando di allungare la vita del piano di salvataggio dei finanziari da $700 miliardi, mentre l’OCSE ha rivisto al rialzo di piu’ del doppio le stime sulla crescita dei 30 Paesi membri nel 2010 (+2.5%) e ritoccato al rialzo anche la percentuale dell’anno successivo (+1.9%). In giugno ‘organizzazione aveva previsto una crescita dello 0.7% nel 2010.
Le nuove richieste di sussidio si attestano sopra quota 500.000 unita’ da ormai 53 settimane consecutive. Alle 10 italiane l’attenzione degli investitori sara’ rivolta alle cifre relative al superindice di ottobre, all’aggiornamento dell’indice della Fed di Philadelphia e al numero di mutui risultati insolventi nel terzo trimestre.
Gli economisti prevedono che il superindice sia avanzato dello 0.4% e che l’indice Philly Fed mostri un miglioramento a 14.0 da 11.5. Ian Shepherdson, chief economist Usa di High Frequency Economics, non e’ pero’ cosi’ ottimista, dicendosi scettico circa un’accelerazione ulteriore delle attivita’ industriali.
Gravano nel frattempo i timori secondo cui il rally azionario (+69% in otto mesi) abbia oltrepassato le prospettive di crescita economica. I prezzi dei titoli dell’indice di riferimento delle Borse mondiali, l’MSCI World Index, sono saliti sui livelli piu’ alti di sette anni, rispecchiando previsioni pari ad un rimbalzo del 25% dei profitti societari l’anno prossimo.
Tra i settori, sotto pressione anche quest’oggi i tecnologici, dopo che Bank of America/Merrill Lynch ha deciso di declassare otto societa’ produttrici di microprocessori, tra cui Intel e Texas Instruments, citando i timori che i livelli delle scorte siano troppo elevati, a meno che non si assista ad un netta ripresa delle economie mondiali. I titoli Intel e TI scivolano di oltre l’1%.
Nel frattempo un quotidiano britannico, il Daily Telegraph, ha pubblicato una storia in cui viene dato risalto ad una nota di Societe Generale, in cui la banca dispensa suggerimenti su come gestire “uno scenario estremamente negativo”. Vendere il dollaro, comprare titoli di Stato e societa’ difensive come le tlc e le utility, cedere i titoli azionari europei e comprare gli asset legati alle materie prime nel campo dell’agricoltura: questi i consigli dell’istituto francese.
Durante il suo viaggio in Cina il Presidente Obama ha avvertito che un debito troppo ampio del governo americano potrebbe provocare una recessione caratterizzata da un andamento a forma di W, ovvero caratterizzato da due fasi di debolezza.
Sul fronte delle notizie societarie, secondo le ultime indiscrezioni stampa apparse sul Wall Street Journal Blackstone avrebbe comprato Birds Eye per una cifra pari a $1.3 miliardi. Intanto Sears Holdings ha archiviato il trimestre con un rosso pari a $127 milioni. A mercati chiusi sara’ la volta di The Gap e Dell.
Si profila una seduta negativa per Hot Topic, dopo che le previsioni dell’azienda di vendite al dettaglio sulla performance del quarto trimestre hanno deluso le attese. Situazione opposta per Limited Brands. La societa’ madre del marchio Victoria Secret potrebbe rendersi protagonista di una seduta ricca di soddisfazioni dopo aver rivisto al rialzo l’outlook sull’intero esercizio 2009.
Sugli altri mercati, sull’energetico cede terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre arretrano di $0.75 a quota $78.83 al barile. Sul valutario avanza il dollaro, con l’euro che si indebolisce nei confronti del biglietto verde a $1.4880. Salgono i prezzi dell’oro: i futures con scadenza dicembre lasciano sul campo $5.20 a quota $1136.00 l’oncia. In rialzo i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ sceso al 3.3300% dal 3.3660% di ieri.