La seduta di borsa a New York si apre ancora una volta in forte calo (controlla la performance in tempo reale). Sono evaporati gli acquisti iniziali maturati con il taglio dei tassi d;interesse a livello globale, gli investitori cercano riparo nei bond e nell’oro (bene rifugio per eccellenza). C’e’ una totale assenza di fiducia da parte degli investitori, la volatilita’ e’ alle stelle. Le piazze europee si muovono in rosso (calo medio -4.0%), il Giappone ha chiuso con la peggiore perdita gionaliera (Nikkei -9.4%) dal crash del 1987.
La situazione sui mercati continua a peggiorare, neanche l’azione congiunta delle Banche Centrali e’ riuscita a distendere il clima in borsa. Soffrono soprattutto i finanziari: i colossi Bank of America e Morgan Stanley sono arrivati a segnare una perdita del 18% nel preborsa, in avvio hanno ridotto le perdite.
A fare da volano agli acquisti in mattinata era stata l’azione coordinata delle Banche Centrali che hanno ridotto di mezzo punto percentuale il costo del denaro. Negli Stati Uniti i fed funds sono passati dal 2.00% all’1.50%, in Europa i tassi sono scesi al 3.75%. Cio’ tuttavia sembra non bastare.
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“La recente intensificazione della crisi finanziaria ha aumentato i rischi al ribasso per la crescita, riducendo di conseguenza quelli per la stabilita’ dei prezzi” si legge in una nota della Banca Centrale. Il governo britannico ha annunciato anche l’iniezione di nuovo capitale per $87 miliardi nel sistema bancario.
A livello societario, continua a rimanere debole il colosso dell’alluminio Alcoa, dopo la deludente trimestrale riportata nell’after hour di ieri sera e l’annuncio di sospensione del programma di buyback. Nel comparto retail, ha rispettato le stime sulle vendite comparate il gigante Wal-Mart, mentre ha deluso Target che ha anche lanciato un profit warning sui risultati del terzo trimestre.
Sugli altri mercati, in ribasso il petrolio: i futures con consegna novembre segnano un calo di $0.28 a $89.78 al barile. Sul valutario, l’euro recupera terreno nei confronti del dollaro a quota 1.3691. In progresso l’oro a $905.20 l’oncia (+$23.20). Avanzano infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.436%.
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