A meta’ seduta gli indici americani accelerano le perdite, condizionati ancora una volta dalle fiammate del prezzo del petrolio. Il Dow Jones cede lo 0.82% a 10043, l’S&P500 lo 0.93% a 1088 e il Nasdaq l’1.08% a 1835.
Sui mercati azionari continua a pesare il petrolio, che dopo aver perso piu’ di $1 in chiusura di sessione mercoledi, e’ tornato a salire mettendo a segno un nuovo record: $44.40 al barile.
Alcuni analisti commentano che questo non e’ che la punta dell’iceberg e che i prezzi sono destinati a crescere fino a $50.
Alla recente flessione delle quotazioni avevavo contribuito i dati sui livelli delle scorte di benzina degli Stati Uniti e la notizia che l’Arabia Saudita avrebbe anticipato l’apertura di alcuni pozzi. Segnali distensivi inoltre dalla Russia, dove a OAO Yukos era stato concesso di continuare la propria attivita’.
Le nuove preoccupazioni sul destino del maggior esportatore di petrolio russo e le ripercussioni sull’offerta mondiale hanno poi nuovamente alimentato i prezzi del petrolio. Contrariamente a quanto annunciato nei giorni precedenti, il governo russo ha oggi negato a Yukos l’utilizzo dei proprio conti bancari.
Non ha sortito effetti significativi il dato migliore delle attese sui sussidi disoccupazione. La settimana scorsa le nuove richieste di assistenza dei senza lavoro sono scese di 11 mila unita’ a 336.000. Le stime degli analisti erano per un valore di 340.000.
Ma il dato chiave sul mercato del lavoro e’ atteso per venerdi’, con il rapporto mensile sull’occupazione. Gli economisti stimano in media che a luglio siano stati creati 240 mila posti di lavoro, il doppio rispetto al mese precedente.
Sul fronte societario, il colosso aerospaziale Boeing potrebbe condizionare negativamente la performance del Dow Jones: la compagnia aerea Virgin Atlantic Airways ha preferito la rivale Airbus per un ordinativo di 26 velivoli (valore complessivo $5.5 miliardi).
Tra le altre large cap Usa, Goodyear Tire ha riportato risultati trimestrali migliori delle attese e Wal-Mart ha battuto le previsioni degli analisti sulle vendite comparate di luglio. Buone notizie, infine, dall’hi-tech, con i commenti bullish di una banca d’affari sul settore software.
Tra le blue chip del Dow Jones le uniche eccezioni al rialzo sono Alcoa, Walt Disney, Hewlett-Packard, Coca Cola e 3M. Guidano la classifica delle perdite piu’ pesanti invece General Electric, Home Depot, Verizon, SBS Communications e Wal-Mart. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro e’ poco variato sull’euro nonostante i buoni dati provenienti dal fronte macroeconomico. Il cambio tra le due valute e’ al momento $1.2046. E’ in ribasso di $0.40 a $391.40 all’oncia l’oro. Alcuni analisti fanno notare che stranamente il metallo prezioso non ha svolto la caratteristica funzione di investimento cassaforte, tipica dei periodi di tensione.
Sono in rialzo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.39% contro il 4.43% della chiusura di mercoledi’.