Società

WALL STREET: LISTINI USA ANCORA SOTTO TONO

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*Marco Bonelli, Managing Director di Raymond James, e’ molto conosciuto tra gli investitori istituzionali e i trader italiani. I suoi commenti quotidiani di meta’ seduta sull’andamento della Borsa Usa (comprese le indicazioni di trading operativo e le posizioni rialziste) non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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La sessione di oggi si e’ aperta in lettera. JP Morgan ha alzato le stime di Cisco (CSCO). General Motors (GM) e 3M (MMM) hanno annunciato cambiamenti di management. Infine, il prezzo del greggio e’ sotto i $60 al barile.

Al momento, l’indice Dow Jones e’ in ribasso di 14 punti a 10842, Nasdaq e’ in lettera di 7 punti a 2253 e l’S&P500 sta perdendo 3 punti a 1259.
Si stanno distinguendo in negativo i settori distribuzione, semiconduttori e costruzioni.
L’indice VIX si trova al livello di 11.86. L’indice ”advance/decline” sta facendo registrare una lettura di -600. I volumi sul NYSE sono di 632 milioni di titoli scambiati.

L’indice Dow Jones, dopo aver toccato 10936, ha chiuso a quota 10857. Siamo dell’opinione che il prossimo gradino del mercato potrebbe essere una chiusura al di sopra di 10950 che rappresenta un livello di forte resistenza. L’obiettivo finale rimane sempre quota 11000 che riteniamo il mercato possa raggiungere a breve. Sarebbe positivo se la sessione di oggi si concludesse con il mercato ai massimi della giornata.br>

TRADING OPERATIVO:

Questa mattina, la nostra posizione su THQI sta guadagnando l’1.3%.

Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 9 sezioni in tempo reale
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DA QUI ALLA CHIUSURA:

Questa sera dopo la chiusura, Texas Instruments (TXN) terra’ la conferenza di meta’ trimestre.

Domani mattina, sara’ pubblicato il dato macro sulle richieste di nuovi sussidi di disoccupazione.

POSIZIONI RIALZISTE:

SWIR (APERTA IL 28/9 A $11.04; CHIUSA IL 23/11 A $13.18; PERF +19.38%)

MOT (APERTA IL 25/10 A $20.08; CHIUSA IL 3/11 A $23.18; PERF +11.44%)

THQI (APERTA IL 28/10 A $22.44; ATTUALE 24.37; PERF +8.60%)

BORSA: WALL STREET DEBOLE; GIU’ INTEL E FINANZIARI /ANSA

Indici deboli a Wall Street in una seduta condizionata dai ribassi del comparto petrolifero, dopo il rallentamento dei prezzi del greggio, del settore tecnologico penalizzato da Intel e di quello finanziario e assicurativo con l’avvicinarsi del tredicesimo rialzo consecutivo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Le quotazioni del petrolio sono scese sotto i 60 dollari al barile, mentre martedì prossimo appare scontato un aumento del costo del denaro al 4,25% con la Fed che, alla luce anche dei recenti dati macro statunitensi, dovrebbe confermare l’orientamento rialzista anche nei primi mesi del 2006. Una prospettiva che penalizza soprattutto finanziari e assicurativi, Bank of America in testa, in una giornata che vede in difficoltà anche il comparto tecnologico trainato dai ribassi di Intel. Unica eccezione Cisco che guadagna terreno premiata dall’upgrade da parte di JP Morgan.

L’azienda leader nella produzione di infrastrutture Internet, sale di 36 cents a 17,92 dollari per azione dopo aver incassato la promozione del titolo a “overweight” da “neutral” in previsione di una crescita delle vendite del 10-15% in un anno. Pesante invece Intel arrivata a perdere l’1,5% a 26,28 dollari scontando l’attesa per l’aggiornamento di metà trimestre in programma domani. Male anche Apple (-0,46% a 73,71 dollari) e Google scivolata sotto i 400 dollari per poi passare di mano a 404,35 dollari.

Tra i finanziari si segnalano le perdite di Bank of America (-0,89% a 45,90 dollari) e di Citigroup (-0,53% a 48,63 dollari). Tra i petroliferi, Chevron cede lo 0,57% a 59,64 dollari, ed Exxon Mobil lo 0,85% a 59,18 dollari. In controtendenza Ford Motor che guadagna l’1,23% a 8,21 dollari dopo che la casa di Detroit appare decisa a mettere mano a un piano di ristrutturazione ben più drastico del previsto con 25-30 mila posti di lavoro tagliati e la chiusura di almeno 10 impianti. Nello stesso settore va male, invece, General Motors che perde l’1,88% a 21,97 dollari.