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WALL STREET: LE DUE SEDUTE PIU’ PESANTI DA AGOSTO

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Seconda seduta tinta di rosso per la Borsa di New York, che ha pagato il tonfo dei finanziari. Ad innervosire il mercato e’ stato l’annuncio di un piano per limitare l’assunzione di rischio e le attivita’ di trading delle banche da parte del presidente Obama. Con la performance giornaliera il Dow Jones passa in rosso dall’inizio dell’anno.

Il paniere ha bruciato oltre 200 punti, ossia il 2%. Tra ieri e oggi, si tratta del calo piu’ accentuato accusato nell’arco di 48 ore da agosto. L’S&P 500 ha ceduto l’1.9% a 1116.46, il Nasdaq l’1.12%, l’indice delle blue chip il 2.02% a 10388.90.

Il numero uno della Casa Bianca ha annunciato una serie di misure in questa direzione nel quadro di un programma di revisione del sistema regolatorio sul settore finanziario. Contestualmente, Obama ha proposto di imporre nuovi limiti alle dimensioni delle banche e alle attivita’ di scambio, precisando di voler scongiurare un ritorno “alle vecchie pratiche” che hanno provocato la crisi finanziaria.

Obama punta inoltre a limitare l’assunzione di rischi eccessivi da parte degli istituti piu’ grandi di Wall Street. Secondo i termini della proposta, alle banche non sara’ piu’ consentito detenere, promuovere o investire in fondi hedge per trarne profitti.

“Anche se il sistema finanziario e’ molto piu’ solido oggi di quanto non fosse un anno fa, sta ancora funzionando seguendo esattamente le stesse che l’hanno portato sull’orlo del baratro”, ha dichiarato Obama.

Inevitabile e’ stato il tracollo in Borsa dei titoli dei big bancari: Bank of America, Morgan Stanley, JP Morgan e Goldman Sachs hanno accusato ribassi compresi tra il 3 e il 6%. I commenti del presidente hanno oscurato i conti molto convincenti di Goldman Sachs, che ha registrato un utile per azione pari a $8.20, di ben $3 superiore alle previsioni.

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L’impatto negativo e’ stato placato, ma solo in parte, dalle parole pronunciate dal Repubblicano Barney Frank, presidente del comitato dei servizi finanziari, il quale ha detto ai microfoni della CNBC che appoggera’ i cambiamenti alle norme di regolamentazione del sistema bancario, ma solo se saranno apportati lentamente, in un range piu’ lungo do “tree o cinque anni”.

Le banche regionali, per cui la riforma non avra’ un particolare effetto, continuano invece a risplendere doppo una serie di incorraggianti conti trimestrali, tra acui Fifth Third e KeyCorp. Il settore e’ una delle rare note positive di giornata sull’S&P 500. In positivo chiudono anche Comerica, SunTrust e Huntington Bancshares.

Sul Nasdaq spicca il gran balzo di EBay (+8.5%), i cui utili hanno battuto le attese anche grazie alla cessione di Skype. La societa’ di aste online ha inoltre dipinto uno scenario roseo per i prossimi mesi.

A preoccupare gli investitori sono state anche le prospettive che la Cina cerchera’ di limitare la crescita economica nazionale (pari al +10.7% nel quarto trimestre) probabilmente imponendo una stretta monetaria.

A luci ed ombre le notizie giunte dal fronte macro: il numero di richieste settimanali di sussidio di disoccupazione piu’ alto delle attese e la lettura deludente del Philly Fed non hanno certo contribuito a sollevare il morale degli investitori. Il superindice, che fornisce una previsione dell’attivita’ economica americana nei prossimi 6-12 mesi, e’ risultato superiore alle attese.

Sugli altri mercati, sul valutario il dollaro si e’ nuovamente rafforzato, guadagnando lo 0.4%, approfittando anche della debolezza dell’euro, su cui continuano a pesare le preoccupazioni circa la Grecia e altri Paesi del blocco UE. La moneta unica si e’ indebolita dello 0.1% a $1.4094.

Nel comparto energetico in ribasso le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo cedono $1.66 attestandosi a quota $76.08 al barile. In lieve flessione l’oro a $1103.00 l’oncia (-$9.60). Arretrano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ salito al 3.6110% perso 48 punti base rispetto a ieri.