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Wall Street: la pacchia è finita. Ok del Senato americano alla più vasta riforma dagli anni ’30

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Il Senato degli Stati Uniti ha approvato ieri sera la più vasta riforma del sistema di regolazione finanziaria americano dagli anni 1930, priorità legislativa del presidente Barack Obama.

I senatori hanno adottato questo testo con 59 voti contro 39, alcune ore dopo un primo voto che aveva messo fine al dibattito sul progetto di legge alla Camera alta.

Il Senato dovrà ora conciliare la sua versione del progetto di legge con quella adottata nello scorso mese di dicembre alla Camera dei rappresentanti, prima che il testo possa essere inviato alla Casa Bianca per la promulgazione da parte del presidente Obama.

Il testo introduce nuovi sistemi di monitoraggio del rischio nel sistema finanziario e rende più semplice la liquidazione di grandi istituti finanziari vicini al fallimento.

Sono previste inoltre nuove regole per i complessi strumenti finanziari derivati, per molti tra i principali responsabili del tracollo di Wall Street di fine 2008.

Nascerà anche una nuova agenzia per la protezione dei consumatori.

“Non si potrà scommettere più con il denaro della gente”, ha dichiarato il capo della maggioranza democratica Harry Reid dinanzi alla stampa al termine della votazione. “Quando questo progetto di legge sarà promulgato, il rodeo a Wall Street sarà terminato”, ha insistito.

Reid ha anche espresso soddisfazione per l’approvazione del testo anche da parte di quattro repubblicani “coraggiosi” che si sono dissociati dal resto del partito. Due democratici, che volevano ottenere voti sui loro emendamenti, hanno votato “no”.

“Questo progetto di legge promette di rallentare la crescita economica poiché impone una pesante regolamentazione alle imprese, piccole o grandi”, ha dichiarato il repubblicano Richard Shelby al Senato affermando che “gli americani meritano di meglio”.

Intanto, dopo l’approvazione della riforma sanitaria Barack Obama ha celebrato così una nuova vittoria, quella contro Wall Street.

Wall Street, ha detto a tal proposito, il presidente americano, ha “fallito” nel suo tentativo di ostruzionismo.