WALL STREET: LA FED RIACCENDE I LISTINI AMERICANI

di Redazione Wall Street Italia
12 Aprile 2005 22:30

Grazie a un poderoso rally partito nelle ultime ore di scambi, gli indici americani hanno recuperato le pesanti perdite della mattinata e hanno chiuso la sessione in netto rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.57% a 10507, l’S&P500 lo 0.55% a 1187 e il Nasdaq lo 0.67% a 2005.

A condizionare la seduta di Wall Street e’ stata la comunicazione delle minute del FOMC, il braccio operativo della Federal Reserve. Il documento della Banca Centrale Usa e’ stato infatti il catalizzatore che ha scatenato gli acquisti, consentendo ai listini di accelerare sulla via dei rialzi.

Dalla lettura del documento e’ emerso che, per il momento, non e’ necessario alcun inasprimento della politica monetaria. La Fed ha infatti confermato che procedera’ in modo misurato sulla via della rimozione della politica accomodante.
La notizia ha percio’ attenutato le paure di molti operatori di un aumento pronunciato dell’inflazione e di un conseguente incremento dei tassi d’interesse superiore ad un quarto di punto percentuale nel prossimo meeting del Fomc.

Immediata la reazione degli indici azionari che, dopo aver trattato in territorio negativo per quasi l’intera seduta, hanno decisamente invertito al rialzo. Ulteriori spinte i listini le hanno ricevute dal petrolio. Dopo la breve pausa di lunedi’, il greggio ha ripreso la corsa al ribasso iniziata la scorsa settimana. Il contratto future con scadenza maggio ha terminato la sessione in netto calo, cedendo $1.85 a $51.86 al barile, il minimo di sette settimane.

A pesare sul greggio sono state le dichiarazioni dell’International Energy Agency. L’agenzia ha affermato che il petrolio potrebbe oramai aver raggiunto un livello di picco, aprendo percio’ uno spiraglio alla possibilita’ di un futuro abbassamento del prezzo.

Passando al fronte economico, da segnalare che la giornata di borsa si era aperta in lettera a causa delle pessime notizie sulla bilancia commerciale. A febbraio, infatti, il deficit commerciale USA e’ aumentato del 4.3% rispetto al mese precedente attestandosi alla quota record di $61 miliardi. Il consensus degli analisti era per un disavanzo di $59 miliardi.

Sul fronte societario, buone notizie dal comparto biotech. Genentech ha registrato una crescita degli utili trimestrali, grazie soprattutto alle vendite sostenute dei farmaci anticancro, e ha alzato le previsioni sui risultati del 2005. Diversi analisti hanno espresso giudizi positivi sul titolo.

Tra le societa’ del Dow Jones, si e’ distinta in positivo American International Group, spinta al rialzo dai commenti favorevoli di Merrill Lynch che ha confermato il rating Buy. Bene anche Citigroup, Home Depot, Microsoft e Merk. In negativo, invece, Boeing, General Motors e Johnson&Johnson.

Ancora un risvolto sulla vicenda MCI. Il gruppo telecom ha dichiarato di non avere intenzione di utilizzare strategie di “poison pill”, cioe’ misure volte ad ostacolare operazioni di takeover non gradite. L’obiettivo di MCI, si legge nel comunicato dell’azienda, e’ di ottenere il migliore risultato per tutti gli azionisti qualora un’altra societa’ intendesse acquisire il controllo dell’azienda.

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Intanto si intensificano le polemiche tra gli azionisti del gruppo nei confronti di Verizon. Ricordiamo che quest’ultima ha raggiunto un accordo per l’acquisto di un pacchetto di azioni (pari al 13.4% della societa’) dal principale azionista, il miliardario messicano Carlos Slim Helu, a un prezzo del 20% superiore a quello che intende pagare agli altri azionisti MCI.

Sugli altri mercati, l’euro e’ in leggero ribasso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2970. In lieve calo anche l’oro. Il future con scadenza giugno ha chiuso cedendo 70 centesimi a $429.30 all’oncia. In rialzo infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.36% dal 4.44% di lunedi’.