Dopo aver aperto la sessione in progresso, gli indici hanno invertito rotta a meta’ seduta. Motivo: i timori sul solito allarme inflazione, stavolta sollevati da alcuni membri della Federal Reserve. L’impennata del greggio (poi addolcitasi sul finale) e le continue pressioni nel settore dei mutui immobiliari (peggior sessione da mesi) hanno contribuito all’arretramento dell’azionario. Il Dow Jones e’ sceso dello 0.45% a 12580, l’S&P500 dello 0.71% a 1438, il Nasdaq ha ceduto l’1.16% a 2459 (ha registrato un bottom di -1.4%).
In assenza di dati macroeconomici, gli operatori hanno riposto grande attenzione alle parole dei presidenti della Fed di alcuni distretti locali, in cerca di segnali che possano indicare la futura direzione dei tassi d’interesse americani. Ben tre governatori (Poole, Fisher e Pianalto) hanno ribadito i progressi registrati sulle pressioni inflazionistiche negli ultimi mesi, ma non hanno escluso un ritorno alla politica monetaria restrittiva qualora l’espansione economica dovesse avanzare a ritmi superiori alle attese. Di qui i sell in borsa.
Sui listini, a subire la presione dei venditori e’ stato l’indice tecnologico Nasdaq Composite, soprattutto a causa del warning lanciato da Micron Technology ([[MU]]), relativo all’erosione dei prezzi e alla riduzione della domanda per i chip di memoria flash. Il fatto ha oscurato del tutto i commenti positivi espressi dagli analisti di JP Morgan, che in mattinata avevano rivisto al rialzo il giudizio sul comparto dei semiconduttori ([[SOX]]) da Cautious a Bullish.
A spingere le vendite sui mercati e’ stato anche l’improvviso balzo del greggio, arrivato a toccare un massimo giornaliero di $60.80 (picco delle ultime 5 settimane) per poi chiudere con un rialzo di soli 18 centesimi a quota $59.89 al barile, realizzando una performance settimanale di +1.5%.
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Tra i singoli titoli, a distinguersi in positivo sono stati i colossi automobilistici General Motors ([[GM]]) e Ford ([[F]]), grazie ai giudizi della banca d’affari Deutsche Bank, che ne ha rivisto i rating a Buy. I due titoli sono cresciuti rispettivamente del 7% e del 3%. Restando nel settore dell’auto, giornata di rialzi anche per Dymler Chrysler ([[DCX]]), in anticipazione di un nuovo piano di ristrutturazione che potrebbe essere comunicato la prossima settimana.
Giornata da dimenticare per il colosso delle carte di credito MasterCard ([[MA]]), arretrato di oltre dieci punti percentuali per via dell’allarme lanciato dal management legato ad un rallentamento dei margini nell’anno in corso.
Di sicuro non dimenticheranno la seduta odierna, invece, gli investitori di Fortress Investment Group ([[FIG]]), il primo hedge fund a debuttare in borsa. Il titolo ha registrato un rialzo vicino al 70% nella giornata dell’Ipo, il primo in assoluto a Wall Street per un fondo speculativo (dettagli in Titoli Caldi, Insider).
Sugli altri mercati, sul valutario euro in ribasso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ a quota 1.3005. Buona seduta per l’oro. I futures con scadenza aprile sono avanzati di $9.50 a $672.30. In netto calo infine i titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.784% dal 4.73% di giovedi’.