Società

WALL STREET: L’INFLAZIONE NON SEMBRA MOLLARE

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*Marco Bonelli, Managing Director di Raymond James, e’ molto conosciuto tra gli investitori istituzionali e i trader italiani. I suoi commenti quotidiani di meta’ seduta sull’andamento della Borsa Usa (comprese le indicazioni di trading operativo e le posizioni rialziste) non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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La sessione di oggi si e’ aperta in lettera. Il dato macro sul “sentiment” dell’Universita’ del Michigan e’ stato pubblicato al di sotto delle attese. Il prezzo del greggio e’ in ribasso dell’1.4% a $72.30 al barile.

Al momento, l’indice Dow Jones e’ in lettera di 35 punti a 11465, il Nasdaq perde 15 punti a 2256 e l’S&P500 e’ in ribasso di 6 punti a 1299.
L’indice “advance/decline” sta facendo registrare una lettura di -1700.
L’indice VIX e’ al livello di 13.13.
Si stanno distinguendo in negativo i settori alluminio, prodotti agricoli, fertilizzanti e prodotti chimici.
I volumi sul NYSE sono di 852 milioni di titoli scambiati.

TRADING OPERATIVO:

Questa mattina, ancora in ribasso le nostre posizioni su SSTI e FILE, i cui titoli stanno perdendo lo 0.25 e l’1.2% rispettivamente.

Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 8 sezioni in tempo reale
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DA QUI ALLA CHIUSURA:

Lunedi’ mattina, saranno pubblicati il dato macro sull’indice dello stato di New York.

POSIZIONI RIALZISTE:

HON (APERTA IL 21/12 A $38.00; CHIUSA IL 18/4 A $44.22; PERF. +16.37%)

SSTI (APERTA IL 29/12 A $5.16; ATTUALE $4.24; PERF. –17.83%)

FILE (APERTA IL 25/1 A $27.35; ATTUALE $25.59; PERF -6.44%)

VRSN (APERTA IL 30/3 A $23.50; CHIUSA IL 21/4 A $25.25; PERF +7.45%)

BORSA: INDICI USA GIU’, OTTAVA CHIUDE IN NEGATIVO/ANSA

La settimana che avrebbe potuto sancire il nuovo record storico per l’ indice Dow Jones si avvia a chiudere invece in negativo, con gli indici di riferimento del mercato borsistico statunitense in ribasso per la seconda seduta di fila, appesantiti da diversi fattori e preoccupazioni ma sopratutto dalle tensioni geopolitiche, che hanno contribuito a far scattare i realizzi.

Sul piano macroeconomico, i dati diffusi oggi non sembrano in grado di giustificare l’andamento negativo del mercato. In effetti, il deficit commerciale a marzo è sceso (in controtendenza rispetto alle previsioni), mentre i prezzi all’importazione, che pure hanno fatto segnare un rialzo del 2,1% ad aprile – ben superiore alle attese – sono stati influenzati a senso unico dal caro-petrolio.

Oltre a questo, l’indice Michigan sulla fiducia dei consumatori a maggio ha registrato un calo nettamente superiore alle stime, però questo tipo di sondaggio non è fra quelli che solitamente smuovono più di tanto la Borsa.

Sul versante geopolitico, hanno pesato le indiscrezioni relative all’ individuazione di tracce di uranio altamente arricchito in un sito nucleare iraniano, peraltro smentite da Teheran. E’ comunque vero che proprio la delicata questione legata al nucleare iraniano sta avendo da diverso tempo impatto sui mercati, segnatamente quelli delle materie prime.

In conclusione, l’ ottava va appunto verso un bilancio negativo, dovuto sopratutto alla necessità degli operatori di passare alla cassa, monetizzando i guadagni. La giornata odierna è avara di spunti, ove si eccettui l’ andamento ancora una volta positivo di General Motors. Il titolo del colosso dell’ automobile è in rialzo di 66 cents, a 26,47 dollari, giovandosi fra l’ altro delle valutazioni espresse da alcuni analisti, che adesso consigliano un ‘buy’, cioé comprare. GM lo scorso anno è stata la ‘pecora nera’ nell’ indice Dow Jones, al punto che molti addetti ai lavori avevano suggerito di escludere il titolo dal paniere.

Adesso, questi stessi esperti si sono dovuti ricredere, in quanto il titolo della casa di Detroit è da inizio anno in costante recupero, alimentato anche dalla correzione dei risultati relativi al primo trimestre, chiusosi in utile dopo che la Sec – organo di vigilanza sulla Borsa statunitense – ha consentito di spalmare su più esercizi gli oneri connessi al piano di assistenza sanitaria. Se GM riuscirà adesso a superare lo scoglio rappresentato dalla vertenza in atto alla Delphi (il gruppo della componentistica in bancarotta), un cui eventuale sciopero potrebbe avere serie conseguenze per la casa automobilistica, è probabile che il rialzo prosegua.

Oltre a questo, la giornata registra il tonfo di Expedia, l’ agenzia di viaggi che perde il 24% a 14,98 dollari, dopo che l’ utile netto è sceso del 51% a 23,3 milioni di dollari. Da segnalare infine il calo di Best Buy, uno dei maggiori canali di vendita di prodotti elettronici, -81 cents a 53,01 dollari, come conseguenza della decisione di investire 180 milioni di dollari per rilevare la quota di maggioranza nella cinese Jianigsu Five Star Appliance.

Il mercato azionario, in ogni caso, soffre anche della concorrenza che viene dai rendimenti offerti dai titoli di Stato (il decennale oggi è arrivato a garantire il 5,16%), oltre che dai rialzi da capogiro dell’ oro e delle materie prime. Attorno alle 19.25 il Dow Jones perde lo 0,82% a 11.406,92 punti, il Nasdaq composite l’ 1,09% a 2.247,97 e lo S&P 500 lo 0,88% a 1.294,43.