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WALL STREET: L’INCERTEZZA FRENA I LISTINI

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A meta’ seduta gli indici azionari americani azzerano i guadagni e passano in negativo, condizionati ancora una volta dal clima di incertezza e dalla mancanza di catalizzatori positivi. Il Dow Jones perde lo 0.04% a 9958 e l’S&p 500 lo 0.19% a 1084. Il Nasdaq cede lo 0.42% a 1841, i livelli piu’ bassi di nove mesi. Si tratta di una cattiva notizia non solo per i tecnologici, ma anche per il resto del mercato. L’indice spesso agisce come un “leading indicator” per l’intero mercato.

I mercati Usa sono dominati dall’incertezza. Le cifre contrastanti emerse dai bilanci societari e le previsioni per lo piu’ poco incoraggianti per i prossimi trimestri stanno mettendo sotto pressione i listini. Gli operatori sono preoccupati di un rallentamento della crescita dei profitti nella seconda meta’ dell’anno. Tassi d’interesse, petrolio e situazione geopolitica sono poi ulteriori elementi che frenano le decisioni di investimento.

La situazione e’ di difficile interpretazione e molto spesso gli stessi addetti ai lavori hanno pareri praticamente opposti. E’ il caso delle analisti tecniche pubblicate in mattinata dalle banche d’affari Merill Lynch e CS First Boston: ottimista la prima, ancora bearish l’altra. Prudential, preoccupata per le prospettive di utili per il 2005, riduce il peso dei titoli tecnologici e teme un rallentamento della crescita e una flessione della profittabilita’. Giudizi positivi sui titoli della telefonia fissa da parte di UBS.

Una nota di buonumore e’ arrivata comunque dal fronte societario, dove proseguono le operazioni di fusioni e acquisizioni. Il gruppo farmaceutico Mylan Laboratories, il primo in Usa nel ramo dei farmaci generici, acquistera’ la Britannica King Pharmaceuticals per $4 miliardi.

E’ stato definita la fascia di prezzo per il debutto in borsa di Google. Il valore oscillera’ tra i $108 e i $135, valori record per Wall Street. E non manca chi scommette che il prezzo salira’ ancora di piu’ grazie al meccanismo di assegnazione delle azioni ad asta. “La questione”, dichiara Kevin Calabrese, analista per la Argus Research in un’intervista su Bloomberg ” non e’ tanto quale e’ il valore della compagnia, ma quanto piuttosto la gente e’ disposta a pagare”.

In mattinata hanno riportato risultati migliori delle attese International Paper, BellSouth e Kellogs. Nel corso delle contrattazioni pubblichera’ la trimestrale il colosso delle carte di credito American Express.

Tra le blue chip del Dow Jones, i migliori guadagni li registrano Verizon, SBS Communications, Intel e Microsoft. Sono sotto pressione Pfizer, Merck & Co, Johnson & Johnson, Wal Mart e Coca Cola. [Vedi decine di azioni in movimento segnalate da
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Per quanto riguarda gli indicatori economici, alle 16:00 ora italiana e’ stato pubblicato il dato relativo alle vendite di case esistenti . Nel mese di giugno l’indicatore si e’ attestato a 6.95 milioni di unita’, sbaragliando le attese degli analisti, che avevano pronosticato un valore di 6.65 milioni di unita’ (dato annualizzato).

Sugli altri mercati, il dollaro e’ poco variato nei confronti dell’euro. Il cambio tra le due valute al momento e’ di $1.2143. In ribasso l’oro. Il metallo prezioso perde $0.80 a $389.10 all’oncia.

In flessione il prezzo del petrolio. Il future con scadenza settembre perde $0.59 a $41.12. Sulle quotazioni continuano a pesare, tuttavia, le preoccupazioni per le tensioni in Iraq e per le possibilit’ di fallimento del maggior esportatore russo, OAO Yukos.

Perdono terreno i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.48% contro il 4.43% della chiusura di venerdi’.