Dopo essere stati sotto pressione per gran parte della giornata, gli indici azionari americani hanno invertito direzione nelle ultime ore di scambi e hanno chiuso la giornata in buon rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.78% a 10.331, l’S&P500 lo 0.70% a 1.173, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.49% a 2.004.
I listini hanno accelerato sulle dichiarazioni rilasciate dal Segretario del Tesoro Usa, John Snow, relative alla politica valutaria cinese. Nel corso del consueto intervento semestrale sulle valute, Snow ha dichiarato che fino a questo momento la Cina non ha manipolato lo yuan, la moneta del paese, per trarre vantaggi in termini di esportazioni. Tuttavia, il Paese adesso deve cambiare politica valutaria. La Cina ha sei mesi a disposizione (fino al prossimo rapporto sulle valute) per attuare cambiamenti significativi sulla via di una maggiore flessibilita’ dei cambi prima di essere formalmente accusata di manipolazioni valutarie.
Una tale situazione aprirebbe la strada a negoziati bilaterali sulle valute e a possibili azioni di ritorsione. Il fatto che lo yuan sia agganciato al dollaro, secondo Snow, e’ un pericolo per l’economia globale.
Molto positiva la reazione del mercato: gli operatori hanno accolto con entusiasmo le dichiarazioni di Snow, che attenuano le preoccupazioni sull’enorme disavanzo commerciale statunitense. Un dollaro piu’ debole rende piu’ competitivo il “made in Usa” sui mercati internazionali. Pochi minuti dopo la diffusione della notizia il Dow Jones e’ balzato di oltre 50 punti, continuando poi a guadagnare ulteriore terreno.
Durante la mattinata, a tenere ancorati i lisini in territorio negativo, sono stati i dati deludenti sui prezzi alla produzione (PPI) e sull’output industriale di aprile. In particolare, l’indicatore PPI ha registrato un incremento dello 0.6% contro le attese degli economisti che erano per un +0.4%. E’ risultato superiore alle attese anche il dato “core”, cioe’ l’indice depurato dalle componenti piu’ volatili, quali il settore alimentare e quello energetico, che e’ salito dello 0.3%, contro lo 0.1% del mese precedente e il +0.2% stimato.
Al di sotto delle previsioni, invece, il dato relativo alla produzione industriale, che ha registrato un calo dello 0.2%. Le stime erano, invece, per una crescita dello 0.2%.
Uno spunto positivo e’ arrivato dal settore immobiliare, che continua ad essere un punto di forza dell’economia Usa. I nuovi cantieri edili sono saliti dell’11% a 2.04 milioni di unita’ e le licenze di costruzione del 5.3% a 2.13 milioni (si tratta del piu’ marcato incremento dal dicembre 2002). Il consensus era rispettivamente per un aumento a 2 e 2.04 milioni di unita’.
Passando all’andamento del mercato azionario, a livello settoriale hanno registrato una performance molto positiva i comparti retail (RLX +1.54%), trainato dalla buona trimestrale di Home Depot, energia e servizi petroliferi, entrambi rimbalzati dal selloff di lunedi’. Male invece il settore biotech e farmaceutico.
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Tra i titoli del Dow Jones, Home Depot ha registrato il maggiore rialzo (+4.60%) dopo aver comunicato un utile per azione di 57 centesimi, contro i 55 attesi dagli analisti. Buone anche le performance di United Tech, che ha confermato l’outlook per il 2005, Alcoa e Hewlett Packard, in vista della trimestrale che sara’ comunicata subito dopo la chiusura dei mercati. Male la farmaceutica Merck (su cui sono pesati i commenti negativi di Credit Suisse First Boston), Honeywell e Wal-Mart.
Sugli altri mercati, e’ apparso molto volatile il prezzo del petrolio, oggi oscillato tra un minimo di $48.05 ed un massimo di $49, per poi chiudere in rialzo di 36 centesimi a 48.97 al barile. Ricordiamo che mercoledi’ alle 16:30 ora italiana verrano comunicati i dati sulle scorte. Le attese degli analisti sono per un ulteriore aumento.
L’euro, e’ in ribasso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.26. In leggero rialzo l’oro. Il future con scadenza giugno e’ avanzato di 80 centesimi a $420 all’oncia. Lieve rialzo anche per I titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.12% dal 4.13% di lunedi’.