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Wall Street interrompe la serie positiva dopo utili e stallo Grecia

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New York – L’azionario americano chiude male la giornata e interrompe il rally durato ben cinque giorni. A pesare sul sentiment è il mancato accordo sullo swap del debito greco.

Il Dow Jones cede 33,07 punti (-0,26%) a 12.675,75, il paniere allargato S&P500 1,35 punti (-0,10%) a 1.314,65, ma il Nasdaq riesce a chiudere in positivo, su di 2,47 punti (+0,09%) a 2.786,64.

Torna a balzare l’indice di volatilita’ del Vix, attestandosi in area 19 punti.

Tra le blue chip, pesano i cali di Travelers (-3,80%). Quasi tutti i settori scambiano in rosso, ma a cadere preda dei Sell sono sopratutto telecomunicazioni ed energia. Rappresenta un’eccezione il comparto di health care.

I ministri finanziari dell’Eurogruppo hanno bocciato la proposta che i creditori privati hanno avanzato per salvare il destino della Grecia. Il capo dell’Eurogruppo Juncker ha dichiarato che la cedola deve essere “chiaramente sotto il 4%”.

Notizie contrastanti dal mercato dei titoli di stato europeo, con l’asta spagnola per 2,5 miliardi di euro che ha messo in evidenza un nuovo calo dei rendimenti. Di fatto, per i bond a sei mesi, il rendimento e’ sceso sotto il 2% portandosi all1′,84% dal precedente 2,43%. Per i titoli a tre mesi il tasso è calato invece all’1,28%, dall’1,73%. Tuttavia, i rendimenti dei bond spagnoli, italiani e francesi guadagnano terreno rispetto agli omologhi tedeschi.

Sul fronte societario, gli investitori sono impegnati a digerire una sfilza di risultati trimestrali. DuPont ha registrato utili migliori del previsto, ma il fatturato ha deluso.

Da parte sua l’operatore tlc Verizon non ha centrato per un penny il target sui profitti. I titoli calano dell’1,59%. La compagnia di assicurazioni Travelers paga gli utili inferiori alle previsioni.

Johnson & Johnson ha battuto le stime ma le azioni non vengon premiate perche’ la compagnia farmaceutica ha emesso una guidance deludente per l’esercizio in corso. Nel frattempo la catena di fast food McDonald’s ha fatto bene, registrando profitti che hanno battuto le attese nell’ultimo trimestre, ma i titoli perdono slancio con il passare dei minuti.

Risultati migliori delle stime anche per Western Digital, che è riuscita a fronteggiare egregiamente i danni riportati nel suo impianto produttivo chiave in Tailandia; danni causati dalle recenti inondazioni.

Intanto Starbucks annuncia l’intenzione di vendere, entro fine anno, birra e vino in circa 12 coffee shop ad Atlanta e nel sud della California, per attirare clientela nella fascia oraria dell’aperitivo e degli happy hour.

Ritraccia l’euro, che torna a perdere nei confronti del dollaro, abbandonando a tratti la soglia psicologica riagguantata ieri a $1,30, per poi arrivare a $1,3027. Nei confronti del franco svizzero la moneta unica è a CHF 1,2091, mentre contro lo yen sale a JPY 101,21.

In particolare, lo yen sconta la decisione della Banca del Giappone di tagliare le stime sull’economia del Sol Levante, relativa all’anno fiscale corrente del 2011 a -0,4%, contro il -0,3% atteso in precedenza. L’autorità prevede poi, per l’anno fiscale 2012, una crescita del 2%, in ribasso rispetto al +2,2% delle stime precedenti.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in calo, all’indomani dei forti rialzi successivi alla decisione dell’Ue di imporre un embargo alle importazioni di petrolio dall’Iran. Le quotazioni scambiate sul Nymex si attestano a $98,95 al barile; giù anche l’oro, che scende a $1664,50.