Società

WALL STREET INGHIOTTITA NEL VORTICE GRECO

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Avvio di seduta debole per i listini americani, nonostante la nuova serie di conti superiori alle previsioni. Il problema e’ che ormai le trimestrali migliori delle attese sono diventate la prassi e il mercato e’ diventato piu’ esigente: ora gli investitori pretendono di vedere outlook piu’ ambiziosi.

In apertura il Dow Jones cede lo 0.41% a quota 11079.20, il Nasdaq lo 0.93% in area 2481.39, mentre l’S&P 500 lo 0.39% a 1201.26 punti.

Non aiutano le persistenti preoccupazioni di un aggravarsi della crisi greca. Anche se misure di sostegno finanziario sono state garantite da FMI e UE in caso di bisogno, il deficit di bilancio piu’ ampio del previsto ha aumentato gli spread dei rendimenti.

In una nota, il ministero delle finanze greco ha detto che resta inalterato l’obiettivo di tagliare il deficit di almeno il 4% del Pil nell’anno in corso. Ha inoltre ribadito che il governo ha adottato tutte le misure necessarie (pari a oltre il 6% del Pil) per raggiungere tale obiettivo. Il mercato sembra scommettere su un ricorso ormai inevitabile da parte di Atene agli aiuti di Ue e Fmi, anche se la linea ufficiale del governo e’ sempre quella di evitare di ricorrere al prestito.

Il dollaro intanto ha esteso i guadagni contro le valute rivali e al momento avanza di oltre lo 0.4% contro le sei principali rivali. Si tratta della sesta seduta consecutiva di rialzi, un lasso di tempo durante il quale il biglietto verde ha accumulato guadagni pari all’1.7%. E’ l’euro ad accusare sopratutto il colpo, appesantito dai timori di un degeneramento della situazione gia’ instabile della Grecia. Il deficit di bilancio di Atene ha toccato il 13.6%, peggio del 12.8%-12.9% previsto. La notizia ha ampliato gli spread tra i rendimenti dei titoli del debito ellenico. Stesso andamento anche per gli spread del Portogallo.

In ambito di notizie societarie, Nokia e’ una delle poche aziende ad aver deluso le attese. PepsiCo ha invece sorpreso in positivo. L’azienda di chip per il settore wireless Qualcomm e la societa’ di aste online eBay hanno fatto meglio del previsto, ma hanno emesso un outlook deludente e i titoli stanno cedendo il passo in avvio.

Sul fronte M&A non mancano le notizie. AXA (AXA) ha accettato di acquistare un portafoglio di fondi private equity del valore di $1.9 miliardi da Bank of America (BAC). Qwest Communications fa un balzo dell’8% circa dopo aver raggiunto un accordo per essere acquistata da CenturyTel, il quinto maggiore operatore telefonico Usa, per una cifra intorno agli $11 miliardi in azioni.

A livello settoriale spicca lo scivolone del comparto petrolifero (indice di riferimento settoriale XLE -1%), da entrambe le parti dell’oceano, e di quello tecnologico (benchmark XLK -1.25%).

I dati giunti sinora non hanno fatto nulla per sollevare il morale. I prezzi alla produzione core sono rimasti tiepidi, mentre le richieste di sussidi di disoccupazione sono diminuite, ma su livelli superiori alle previsioni. I dati venivano da due settimane consecutive di rialzi. Il prossimo appuntamento in ambito macroeconomico e’ alle 16 italiane con la pubblicazione delle cifre relative alle vendite di case esistenti.

Attenzione anche all’intervento del Presidente americano Barack Obama previsto per oggi a New York, la citta’ da dove scoppio’ il disastro economico. Obiettivo: spingere per la riforma del sistema di controllo dei mercati finanziari, che vanno difesi “dagli eccessi di Wall Street”. Intanto il segretario del Tesoro Timothy Geithner in un’intervista alla Cbs si e’ detto “assolutamente fiducioso che la riforma finanziaria si fara’”.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con consegna giugno si muovono in calo di $0.96 attestandosi a quota $82.71 al barile (-1.15%). Sul valutario la moneta unica scende a quota $1.3308 (-0.61%). L’oro perde $6.40 (-0.56%) in area $1142.40 circa. I prezzi dei titoli di Stato sono in calo marginale, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.74% (+0.3 punti base).