A meta’ seduta gli indici azionari sono deboli, condizionati dai dati macroeconomici e dall’outlook poco incoraggiante di Nokia. Il Dow Jones perde lo 0.07% a 10201, mentra il Nasdaq guadagna lo 0.30% a 1920. In terreno negativo l’S&P che cede lo 0.04% a 1111.
Gli indicatori economici diffusi in mattinata, contrastati rispetto alle attese degli operatori, hanno ridotto le preoccupazioni sulla possibilita’ di interventi aggressivi sui tassi d’interesse da parte della Fedral Reserve. Gli operatori ritengono infatti meno scontato un incremento del costo del denaro di 25 punti in occasione dell’incontro del Fomc del 10 agosto.
Nel mese di giugno la produzione industriale produzione industriale negli Stati Uniti e’ diminuita dello 0.3% contro il +0.1% previsto dagli analisti. In flessione, inoltre, la capacita’ di utilizzazione degli impianti. Nello stesso periodo l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) ha registrato un calo dello 0,3%. Il dato si e’ rivelato nettamente inferiore alle aspettative (+0,2%).
Delusione, inoltre, dal mercato del lavoro. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione la settimana scorsa sono salite di 40.000 unita’ a 349.000. Le stime erano per un dato a quota 345.000.
Il New York Empire State Index, l’indice sull’attivita’ manifatturiera nell’area di New York, si e’ attestato a quota 36.54, contro i 28.0 punti stimati dal consensus. Le scorte di magazzino a maggio sono inoltre salite dello 0.4%, in misura inferiore al +0.6% atteso.
Ancora dal fronte economico, pochi minuti fa e’ stato diffuso il Philly Fed. L’indice che misura l’attivita’ manifatturiera nell’area di Filadelfia e’ salito a sorpresa a 36.1 dai 28.9 di maggio. Il forte balzo dell’indice aumenta l’ottimismo gia’ diffuso in mattinata dal New York Empire State Index e dovrebbe regalare una nota positiva alla giornata.
Non contribuisce a migliorare il tono della giornata l’outlook poco incoraggiante di Nokia. Nel secondo trimestre i profitti del colosso finlandese dei telefoni cellulari sono cresciuti del 14%, ma le vendite sono calate del 5.7% Cio’ che preoccupa maggiormente gli operatori e’ il warning emesso dalla compagnia sulla profittabilita’ del 2004 a causa dell’aumentata competitivita’, dei prezzi piu’ bassi e della mancanza di nuovi modelli di successo. Il titolo perde oltre il 13%.
A compensare la delusione per i dati di Intel e di Nokia e’ intervenuto il gigante informatico Apple Computer. Nell’after hour di mercoledi’ la societa’ di Cupertino, California, ha pubblicato i risultati di secondo trimestre, battendo le previsioni degli analisti. L’outlook delineato e’ incoraggiante. Le azioni di Apple sono in forte rialzo (+9.57%).
Molto importanti, per capire l’effettivo stato di salute dell’hi-tech, sara’ la trimestrale di IBM. La societa’ pubblichera’ gli utili dopo la chiusura delle contrattazioni.
Tra le blue chip del Dow Jones i migliori guadagni li realizzano Alcoa, 3M e United Tech. Guidano la classifica dei peggiori ribassi Citigroup, Boeing, AIG e Johnson & Johnson. [Vedi decine di azioni in movimento segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro e’ in recupero sull’euro. Il cambio tra le due valute e’ a $1.2368. In lieve ribasso l’oro per effetto della forza del biglietto verde. Il metallo prezioso perde 20 centesimi a $404.80 all’oncia.
Il petrolio e’ in lieve flessione sulle prese di profitto dopo il balzo del 4% di mercoledi’. Secondo alcune voci, l’Opec potrebbe cancellare l’incontro della prossima settimana e procedere, come deciso a giugno, all’ulteriore incremento della produzione nella misura di 500 mila barili al giorno. Le minacce di nuovi attacchi, le violenze in Medio Oriente e le preoccupazioni su un rapporto di alta domanda/bassa offerta impediscono bruschi cali delle quotazioni. Il future con scadenza agosto perde 25 centesimi a $40.72 al barile.
In ribasso i titoli di Stato. Il rendimento del Treasury a 10 anni e al 4.50%.