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WALL STREET: INDICI USA PRESSATI DA WARNING SOCIETARI

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La seduta di borsa di Wall Street si e’ chiusa con gli indici negativi, nonostante i buoni aggiornamenti dal fronte macro e il nuovo calo del petrolio. A pesare sull’andamento dei listini sono stati alcuni warning sugli utili da parte di alcune societa’ e le previsioni sull’impatto che l’uragano Katrina avra’ sull’economia americana. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.80% a 10.597, l’S&P500 lo 0.75% a 1.231, il Nasdaq, infine, e’ arretrato dello 0.51% a 2.171.

Gli analisti si chiedono se quello di oggi sia stato un semplice ritracciamento o un indicatore di ulteriori ribassi. Si e’ assistito ad un forte rally subito dopo il disastro provocato dall’uragano Katrina e, secondo alcuni esperti, gli investitori si stanno rendendo conto solo adesso dell’ingente danno causato dalla tempesta, che potra’ avere ripercussioni sulla crescita economica e sugli utili societari.

Lo stesso motivo ha indotto molti operatori a pensare che la Federal Reserve nel prossimo meeting, previsto tra una settimana, potra’ optare per una pausa di quella politica rialzista sui tassi d’interesse in atto da ormai piu’ di un anno. Ricordiamo che al momento i tassi a breve sono al 3.5%.

Non sono stati sufficienti a far proseguire gli indici sulla via dei rialzi i dati migliori delle attese su inflazione e deficit. In particolare, nel mese di agosto i prezzi alla produzione hanno registrato un incremento dello 0.6% contro lo 0.7% atteso. Il dato “core”, l’indice depurato dalle componenti piu’ volatili, quali il settore alimentare e quello energetico, non ha subito alcuna variazione contro il +0.4% del mese precedente ed un consensus dello 0.1%.

Maggiori informazioni sulle pressioni inflazionistiche saranno disponibili nella giornata di giovedi’, quando verranno rilasciati i dati sui prezzi al consumo. Sono risultati migliori delle attese anche i numeri sulla Bilancia Commerciale. Nel mese di luglio gli Usa hanno incrementato le esportazioni e ridotto l’import. Come risultato, il disavanzo commercialesi e’ ristretto del 2.6% rispetto al mese precedente attestandosi alla quota di $57.9 miliardi.

Prosegue, intanto, il calo dei prezzi energetici. Il contratto future sul petrolio con scadenza ottobre ha segnato una flessione di 23 centesimi a quota $63.11 al barile. A mettere sotto pressione le quotazioni sull’oro nero sono le aspettative di un aumento dell’output da parte dell’OPEC.

La settimana prossima, infatti, il cartello petrolifero potrebbe alzare la quantita’ di greggio offerta di circa 500 mila barili al giorno. Domani saranno comunicati i dati settimanali sulle scorte: le previsioni degli analisti sono per un ulteriore calo.

Passando alla cronaca societaria, risaltano i warning sugli utili dei prossimi trimestri di Best Buy e Knight –Ridder. Il titolo della catena di negozi di elettronica si e’ deprezzato di circa il 10% dopo che la societa’ ha annunciato che gli elevati costi hanno provocato una diminuzione dei profitti e si ripercuoteranno negativamente anche sugli utili.

KRI, allo stesso modo, e’ sceso di circa il 5% dopo l’annuncio che gli utili del terzo trimestre saranno di almeno il 20% inferiori rispetto al livello dello stesso periodo dell’anno precedente.

Si e’ distinto in positivo, invece, il colosso dei cellulari Nokia, avanzato di oltre il 4%. L’azienda ha rivisto al rialzo l’outlook sugli utili e sulle vendite del prossimo trimestre, citando l’elevata domanda. Della notizia ha beneficiato anche Texas Instruments, principale fornitore della societa’: TXN e’ cresciuto di circa il 2.30%.

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All’interno del Dow Jones, hanno registrato le migliori performance United Tech, Honeywell e Boeing. Sotto pressione, invece, Home Depot, McDonald’s, Procter & Gamble e Merck.

Sugli altri mercati, l’euro e’ in calo rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2267. In ribasso, dopo otto sessioni di rialzi, l’oro. Il future con scadenza dicembre ha ceduto $3.70 a quota $450 all’oncia. In rialzo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.13% dal 4.17% di lunedi’.