A meta’ seduta gli indici americani sono positivi, ma in lieve flessione rispetto alle prime ore di contrattazioni. Il Dow Jones guadagna lo 0.87% a 10198 e il Nasdaq lo 0.21 % a 1980.
A sostenere i mercati nella seduta odierna contribuiscono il calo del prezzo del petrolio e il miglioramento degli indicatori economici. Il prezzo del greggio, in calo per la terza giornata consecutiva, nel corso della mattinata ha sfondato la soglia psicologica dei $40 al barile. Il future con scadenza a luglio perde al momento $1.50 a $39.20 al barile.
Crescono nel frattempo le attese degli operatori sull’incontro dell’Opec previsto per il 3 giugno. Gli esperti prevedono che il cartello aumentera’ le quote di produzione e che la manovra avra’ effetti depressivi sulla quotazione del greggio.
Sul fronte macro, sebbene inferiori alle previsioni, i dati diffusi oggi confermano che l’economia prosegue sulla via della ripresa. Nel primo trimestre 2004 il Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti, il dato che rappresenta il valore totale di tutti i beni e servizi prodotti nel Paese, e’ cresciuto del 4.4%. Il dato, leggermente inferiore alle stime (+4.5%), e’ stato rivisto al rialzo dal +4.2% della versione preliminare.
Calano inoltre le richieste dei sussidi di disoccupazione, che la settimana scorsa sono scese di 3.000 unita’ a quota 344.000. Le stime erano per un valore di 335.000.
Nonostante i dati siano in miglioramento, i progressi dell’economia Usa non sono cosi’ sostenuti da alimentare ulteriori timori di un surriscaldamento dei prezzi e di un conseguente aumento del costo del denaro.
Tra le Blue Chip del Dow Jones, da segnalare il forte rialzo di Boeing (BA), che guadagna il 3.6% (ai massimi di 25 mesi) e spinge al rialzo l’intero comparto. In buon progresso anche McDonald’s, Wal-Mart, General Motors e Caterpillar. Coca-Cola, infine, guadagna l’1.65% spinta dall’upgrade della banca d’affari UBS. Uniche note negative, Microsoft ed Exxon Mobil. [Vedi decine di azioni in movimento segnalate da
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A livello di settore, avanzano compagnie aeree, oro, chimici, networking e Internet. In rosso, invece, servizi petroliferi ed energetici, spinti al ribasso dal calo del prezzo del greggio.
Sugli altri mercati, il dollaro continua a perdere terreno contro l’euro, con il cambio tra le due valute a $1.270. Beneficia delle debolezza del biglietto verde l’oro, che guadagna $6.60 a $394.70. L’ultima emissione del titolo del Tesoro USA a 10 anni, infine, fa registrare rendimenti al 4.63%.