A meta’ seduta gli indici azionari americani sono stabili in terreno negativo, sotto pressione a causa dei dati deludenti sul mercato del lavoro. Il Dow Jones perde lo 0.76% a 9886, l’S&P 500 lo 0.72 a 1072 e il Nasdaq l’1.06 a 1072. Tutti gli indici hanno sfondato in apertura i rispettivi minimi del 2004.
A scatenare le vendite, ancora prima dell’apertura delle borse, la doccia fredda sull’andamento dell’occupazione. Nel mese di luglio il numero di nuovi occupati
nel settore non agricolo Usa e’ salito di appena 32.000 unita’.
Le cifre sono nettamente inferiori alle attese del mercato. Il consensus degli analisti era infatti per un incremento di 243.000 nuovi occupati. Da notare che nessuno degli analisti interpellati si aspettava un numero inferiore a 170.000.
In calo tuttavia, il tasso di disoccupazione, sceso al 5.5% dal 5.6% del mese precedente. Le attese erano di un dato stabile. A determinare l’andamento contrastante tra le due grandezze, secondo gli esperti, il numero crescente di “sfiduciati”: si tratta di persone che non figurano tra i disoccupati perche’ non cercano un lavoro.
Il dato sull’occupazione e quello sulla crescita dell’economia americana pubblicato la scorsa settimana stanno ora rendendo meno verosimili le ipotesi di interventi aggressivi da parte della Federal Reserve in tema di politica monetaria. Ricordiamo che il bracccio operativo della banca centrale americana, il Fomc, si riunira’ martedi’ prossimo per decidere se e di quanto aumentare il costo del denaro. La probabilita’ assegnata dai future sui fed fund all’ incremento dei tassi d’interesse di 25 punti base e’ scesa dal 100% all’80%.
Sui mercati continuano inoltre a pesare le preoccupazioni sul petrolio. L’aumento del greggio, e quindi dei costi energetici, secondo gli analisti rappresenta una minaccia concreta alla crescita dei profitti societari e alla ripresa economica globale.
Preoccupa inoltre la spirale negativa che potrebbe innescarsi su inflazione e tassi d’interesse, due indicatori guardati molto attentamente dagli operatori di borsa. Il prezzo del greggio in questo momento e’ in calo (-$0.39 a $44.02 al barile) ma resta vicino ai massimi storici.
Sul fronte societario, pioggia di vendite sul gruppo dei chip Nvidia. Il titolo perde il 37% dopo che l’azienda ha pubblicato risultati di bilancio inferiori alle attese. Buone notizie, invece, dalla telecom MCI (ex WorldCom), da poco uscita dalla bancarotta. Lehman Brothers ha alzato il rating sulla societa’ a “equal weight” da “underweight” dopo la pubblicazione della trimestrale.
Tra le blue chip del Dow Jones le uniche eccezioni in progresso sono Altria, Microsoft, Home Depot e Procter & Gamble. Tra le azioni che accusano le perdite piu’ pesanti Honeywell, Intel, Hewlett-Packard, Boeing, Alcoa e DuPont. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro e’ in netto ribasso sull’euro sulla scia della delusione per i dati macroeconomici. Il tasso di cambio tra le due valute e’ di $1.2264. L’oro balza ai massimi di due settimane a un passo dalla soglia dei $400 all’oncia. Il metallo prezioso guadagna $7.40 a $399.30.
Sono in netto progresso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ calato al 4.24% contro il 4.38% precedente la pubblicazione dei dati macro e il 4.40% della chiusura di giovedi’.