Dopo un avvio debole, condizionato dalle incertezze sulla questione petrolio, i listini americani sono riusciti a riprendersi e a meta’ seduta sono positivi. Il Dow Jones guadagna lo 0.41% a un soffio dai 10000 punti e il Nasdaq lo 0.52% a 1933.
Il principale contributo alla spinta degli indici e’ arrivato dal petrolio, finalmente in flessione dopo il rally delle ultime giornate. Il future con scadenza luglio cede 49 centesimi a $41.23 al barile. Gli analisti prevedono un aumento del dato settimanale sulle scorte di greggio Usa, in calendario mercoledi’.
Il petrolio, quindi continua ad essere l’elemento principale a condizionare l’umore degli operatori. Un’ulteriore crescita del prezzo, secondo gli esperti, metteerbbe a rischio la ripresa dell’economia globale.
Ulteriori spunti incoraggianti sono arrivati dal comparto immobiliare, con il dato migliore delle attese sulla vendita di case esistenti. Nel mese di aprile, l’indicatore ha registrato un aumento del 2.5% a 6.64 milioni di unita’. Gli economisti si aspettavo 6.5 milioni.
Leggera delusione, invece, dalla fiducia dei consumatori, che risente delle preoccupazioni su petrolio e Iraq. Seppure in aumento, l’indice redatto dal Conference Board a maggio si e’ attestato a 93.2 punti contro il consensus degli analisti a quota 94.
Passando alla cronaca societaria, Deutsche Telekom ha annunciato che spendera’ $2.5 miliardi per l’espansione dell’unita’ T-Mobile USA attraverso l’acquisto di network dalla rivale Cingular. La nota negativa di una banca d’affari spinge al ribasso Oracle, che perde l’1.5%. Il colosso del software, si legge nel rapporto, nel primo trimestre ha perso sei importanti contratti e deve confrontarsi con un ambiente piu’ difficile.
Tra le blue chip del Dow Jones, le perdite piu’ pesanti le registrano le societa’ del settore telecom SBS Communications e Verizon. In buon progresso, invece, Alcoa, General Motors, Johnson& Johnson, Exxon Mobil e Altria.
A livello di settore, sono in rosso software, semiconduttori e broker. Avanzano, invece, energetici (petrolio e gas naturale), oro, retail e compagnie aeree.
Sugli altri mercati, il dollaro perde nei confronti dell’euro. La moneta unica raggiunge i massimi di due settimane sull’onda delle dichiarazioni del presidente tedesco, ottimista sulla ripresa della Germania. Il cambio tra le due valute e’ al momento a $1.21.
Beneficia della debolezza del biglietto verde l’oro, in rialzo di $2.50 a $388 all’oncia. Sono in progresso, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.72% contro il 4.74% di lunedi’.