Non si arresta l’ondata di vendite sui listini USA. Ad avere la peggio e’ per ora l’indice Dow Jones che registra una flessione di circa il 3,5%.
Seguono a ruota S&P 500 e Nasdaq Composite, che rimane ben sotto la soglia psicologica dei 1.500 punti.
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“Stiamo combattendo due guerre – dice Alfred Goldman, chief market strategist presso A.G. Edwards – Una contro il terrorismo e l’altra per tenere l’economia a galla”.
Ad alimentare le incertezze degli investitori sono due fattori: i timori su una prossima controffensiva americana e l’odore di recessione che circola a Wall Street.
E proprio sulla contrazione economica e’ basato lo studio Blue Chip Economic Indicators, che raccoglie le previsioni delle piu’ grandi banche d’affari al mondo. Da questo emerge che gli Stati Uniti si trovano gia’ in recessione.
Lo studio rivela, infatti, che secondo l’82% dei 44 economisti intervistati la crescita economica negli USA risulta negativa. Di questi, il 54% sostiene che il paese fosse in recessione gia’ prima dell’11 settembre, data degli attentati a New York e Washington, mentre il restante 46% ritiene che la recessione sia cominciata proprio dopo gli attacchi.