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WALL STREET: INDICI IN CALO SU GUERRA E UTILI

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A circa due ore dalla chiusura delle contrattazioni, i mercati USA proseguono in netto ribasso, depressi dalle preoccupazioni sulla situazione internazionale e sulla ripresa dei profitti delle aziende.

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Le dichiarazioni arrivate dalla Casa Bianca, secondo cui la documentazione fornita da Saddam Hussein lo scorso 7 dicembre presenterebbe omissioni e incongruenze, e gli ultimi dati sulle scorte di petrolio USA, che riflettono l’impatto della crisi venezuelana, hanno fatto schizzare il prezzo del greggio a $31,25, il livello piu’ alto dal novembre del 2000. Ricordiamo che il Venezuela, quinto produttore di petrolio al mondo, fornisce agli Stati Uniti circa il 9% del greggio da essi utilizzato. Tuttavia, oggi gli esperti si sono detti fiduciosi sulla risoluzione della crisi. In particolare, secondo Enrique Hidalgo-Noriega, senior analyst di Eurasia Group, le agitazioni termineranno entro i prossimi giorni.

Sul fronte societario, deprimono gli investitori la trimestrale inferiore alle stime del colosso dei semiconduttori Micron Technology (MU – Nyse), che nella tarda serata di ieri ha annunciato una perdita di ben 52 centesimi per azione, e il ricorso all’amministrazione controllata da parte della societa’ di servizi finanziari Conseco (CNCE – Nasdaq). Dopo WorldCom ed Enron, si tratta del terzo maggiore fallimento nella storia finanziaria USA in termini di asset coinvolti. Il titolo MU perde oltre il 20% e trascina al ribasso il settore.

Grande attesa, dopo la chiusura delle contrattazioni, per la trimestrale del n.2 mondiale del software, Oracle (ORCL – Nasdaq).

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