Una seduta da dimenticare per gli indici americani, spinti al ribasso dai deludenti dati macro e dal “warning” da parte del colosso Internet Google. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.94% a 10993, l’S&P500 dell’1.04% a 1280, il Nasdaq ha ceduto l’1.12% a 2281.
A mettere sotto pressione i mercati erano stati gia’ in fase di avvio gli ultimi aggiornamenti dal fronte economico, relativi all’attivita’ manifatturiera, al comparto immobiliare e alla fiducia dei consumatori, rivelatisi inferiori alle attese degli analisti.
Nel mese di febbraio, l’indice Chicago PMI e’ sceso a quota 54.9 punti, attestandosi ad un livello inferiore rispetto a quello segnato a gennaio e a quello atteso dal mercato, pari a $58.5.
Negative le notizie giunte dal mercato immobiliare, su cui continua la fase di raffreddamento cosi’ come confermato dagli ultimi dati rilasciati nell’ultimo periodo. Dopo il calo del dato sulle vendite di case nuove, diffuso nella giornata di lunedi’, e’ risultato in flessione anche l’indicatore relativo alla vendita di case esistenti del mese di gennaio. Il dato e’ sceso del 2.8% a 6.56 milioni di unita’, livello minimo degli ultimi due anni.
Deludente anche il dato sulla fiducia dei consumatori di febbraio, sceso a 101.7 punti dai precedenti 106.8 (dato rivisto). Le attese degli economisti erano per un calo piu’ contenuto a quota 104 punti.
Una nota positiva era emersa prima del suono della campanella che indica l’apertura delle contrattazioni, con il rilascio del dato relativo al Prodotto Interno Lordo. Nel quarto trimestre 2005 l’economia ha registrato un’espansione dell’1.6%. L’indicatore e’ stato rivisto al rialzo, rispetto alla lettura precedente, in cui aveva segnato un progresso dell’1.1%. In leggero calo la componente dell’inflazione “core”, mentre e’ risultato in progresso del 3.3% il deflatore del Pil (consensus 3.00%).
Ad impensierire maggiormente gli investitori ed intensificare le vendite sui mercati sono stati, a meta’ giornata, i commenti del CFO del celebre motore di ricerca Google, da cui si e’ appreso che la societa’ sta subendo un rallentamento della crescita. George Rayes ha inoltre aggiunto che per poter incrementare i ricavi, l’azienda dovra’ impegnare considerevoli risorse nella ricerca di nuove strategie.
Il titolo e’ arrivato a perdere il 13% nei minuti successivi alla comunicazione, colpito da un’improvvisa ondata di Sell, per poi recuperare parte del terreno sul finale e chiudere a quota $362, in ribasso di circa il 7%.
In calo anche le azioni del colosso alimentare Heinz, dopo aver riportato una trimestrale risultata inferiore al consensus di Wall Street. Buona, invece, la performance di Staples, societa’ fornitrice di prodotti per l’ufficio, in progresso di oltre due punti percentuali dopo aver comunicato un incremento dei profitti del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Tra i titoli del Dow Jones, gli unici in grado di chiudere in territorio positivo sono stati Du Pont, General Motors ed Intel. I maggiori ribassi sono stati realizzati da Pcrocter & Gamble, Hewlett-Packard e Boeing.
Nel comparto energetico, dopo il sell-off di lunedi’ il greggio ha ripreso a guadagnare terreno, superando la soglia dei $61. I contratti futures con scadenza aprile sono avanzati di 41 centesimi a quota $61.41 al barile. Pesante, tuttavia, la performance mensile, pari ad una perdita del 10%, causata dall’incremento delle scorte. Mercoledi’ alle 16:30 ora italiana, verra’ rilasciato il consueto dato settimanale: le previsioni degli analisti sono per un ulteriore aumento del livello elle riserve.
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Sugli altri mercati, ha recuperato terreno l’oro. I contratti futures con scadenza aprile sono avanzati di $6.90 a quota $563.90 all’oncia. Sul valutario, in rialzo l’euro rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York, il cambio tra le due valute e’ a quota 1.1920. In rialzo, infine, anche i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.54% dal 4.58% della seduta di lunedi’.