Società

WALL STREET: INDICI CONTRASTATI, SEDUTA MOLTO VOLATILE

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*Marco Bonelli, Managing Director di Raymond James, e’ molto conosciuto tra gli investitori istituzionali e i trader italiani. I suoi commenti quotidiani di meta’ seduta sull’andamento della Borsa Usa (comprese le indicazioni di trading operativo e le posizioni rialziste) non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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La sessione di oggi si e’ aperta in lettera. Pepsico Inc. (PEP) ha pubblicato risultati trimestrali superiori alle attese. Il prezzo del greggio e’ in ribasso di $0.55 a $65.80 al barile.

Al momento, l’indice Dow Jones e’ in rialzo di 12 punti a 10485, Nasdaq e’ in denaro di 7 punti a 2122 e l’S&P500 sta guadagnando 2 punti a 1218.
Positive le performances dei settori semiconduttori e costruzioni; in ribasso invece finanziari, servizi per la telecomunicazione e linee aeree.
L’indice VIX si trova al livello di 12.70. L’indice ”advance/decline” sta facendo registrare una lettura di +200. I volumi sul NYSE sono di 670 milioni di titoli scambiati.

L’indice Dow Jones ha chiuso a quota 10473, avvicinandosi al livello di 10500 e sempre all’interno della “trading range” compresa tra 10400 e 10700. Nelle ultime 4 sessioni, il mercato ha chiuso in rialzo 3 volte, per un totale guadagno di solo 53.5 punti, rispetto alle perdite di 222 punti della scorsa settimana. Vedremo dunque se entro meta’ ottobre il mercato sara’ in grado di tornare oltre 10700.

TRADING OPERATIVO:

Questa mattina, LDIS e’ in lettera dello 0.4%, mentre SWIR sta guadagnando l’1.7%.

Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 10 sezioni in tempo reale
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DA QUI ALLA CHIUSURA:

Domani mattina, saranno pubblicati i dati macro sul reddito e sulle spese personali, sul “sentiment” dell’Universita’ del Michigan e sull’indice PM di Chicago.

POSIZIONI RIALZISTE:

AU (APERTA IL 7/4 A $35.12; CHIUSA IL 12-9 A $39.10; PERF +11.33%)

LDIS (APERTA IL 12/9 A $6.99; ATTUALE $6.64; PERF –5.01%)

JDSU (APERTA IL 12/9 A $1.63; CHIUSA IL 23/9 A $1.83; PERF +12.27%)

EBAY (APERTA IL 12/9 A $37.84; CHIUSA IL 14/9 A $38.40; PERF +1.48%)

SWIR (APERT AIL 28/9 A $11.04; ATTUALE $11.94; PERF +8.15%)

BORSA: NEW YORK; INDICI DEBOLI, PESA INCOGNITA PETROLIO/ANSA

L’altalena dei prezzi petroliferi tiene in ostaggio la borsa americana: gli indici restano deboli e registrano timidi rialzi dopo aver segnato in avvio di seduta ribassi frazionali sulla scia dell’accelerazione del greggio, salito oltre i 67 dollari al barile prima di ripiegare a sotto quota 66 dollari. La conferma della crescita del 3,3% del Pil statunitense nel secondo trimestre, peraltro in linea con le attese degli economisti, è stata ignorata dal mercato dal momento che ancora non si tiene conto dell’emergenza degli uragani Katrina e Rita.

Gli operatori hanno gli occhi puntati sull’ effetto combinato dei due uragani e si attendono una frenata della crescita nel terzo e quarto trimestre. Per ora, si inizia ad avere un quadro più chiaro, e soprattutto meno fosco, dei contraccolpi di Katrina sull’occupazione.

Oggi il dato sulle richieste di sussidio disoccupazione della scorsa settimana si è rivelato migliore delle previsioni evidenziando un calo di 79.000 unità a quota 356.000. Starebbe infatti sfumando l’effetto Katrina: secondo il Dipartimento del Lavoro statunitense, sono 60.000 le richieste di sussidio riconducibili al primo uragano che ha colpito gli Usa, dopo le 108.000 registrare nella settimana prima. Complessivamente finora ammontano a 279.000 le richieste di sussidio imputabili a Katrina, mentre ancora non ci sono dati sul dopo-Rita.

All’incertezza sull’effettiva entità delle ricadute degli uragani sull’economia a stelle e strisce si aggiunge l’incognita petrolio con gli operatori che temono una erosione degli utili societari e della capacità di spesa degli americani con il perdurare di prezzi energetici su livelli di guardia.

Quanto all’andamento dei singoli titoli, oggi a soffrire maggiormente è il comparto farmaceutico-sanitario con il tonfo di Forest Laboratories (-9% a 38,50 dollari per azione) e Cypress Bioscience (-7,24 dollari a 5,46 dollari) che pagano il rischio di non ottenere il via libera delle autorità di controllo alla commercializzazione di un farmaco ancora in via di sperimentazione. Fa peggio Amerigroup (servizi di assistenza sanitaria) che accusa un ribasso del 41%,(a 20,02 dollari per azione) dopo aver annunciato che non centrerà gli obiettivi sugli utili 2005.

In controtendenza Pepsico (+1,63 dollari a 56,69 dollari) che ha rivisto al rialzo le previsioni sui profitti 2005. La seconda maggior produttrice mondiale di bevande gassate, ha riportato un calo degli utili nel terzo trimestre a causa degli oneri per il rimpatrio degli utili, ma brillanti risultati di vendita.

Bene la società di brokeraggio E*Trade Financial (+50 cents a 16,83 dollari) che ha acquistato la divisione di brokeraggio on line di JPMorgan Chase, BrownCO, per 1,6 miliardi di dollari in contanti. Da segnalare infine, la corsa di IDX Systems che guadagna il 23% a 43,21 dollari dopo essere stata rilevata da General Electric per 1,2 miliardi di dollari.

Attorno alle 18,30 ora italiana, il Dow Jones segna +0,07% a 10.480,66 punti; il Nasdaq composite avanza dello 0,40% a 2.123,95 punti e lo S&P 500 sale dello 0,14% a 1.218,65 punti.