Grazie al recupero avviato in tarda mattinata, i principali listini americani tornano sopra importanti livelli di supporto. A meta’ seduta il Dow Jones cede lo 0.08% a 10002 e il Nasdaq, piu’ debole, l’1.06% a 1905.
A condizionare l’umore dei mercati, e’ stato in particolare il dato peggiore delle attese sulla fiducia dei consumatori. L’indicatore redatto dall’University of Michigan a maggio e’ rimasto invariato a quota 94.2. Gli economisti si aspettavano un valore di 96.
L’indicatore e’ seguito molto da vicino dagli operatori di Wall Street, considerando che i consumi contano per i due terzi dell’economia americana.
Dal fronte macroeconomico non mancano, tuttavia, le buone notizie. Nel mese di aprile la produzione industriale Usa e’ cresciuta dello 0.8% contro lo 0.5% atteso dal mercato. In rialzo anche la capacita’ di utilizzazione degli impianti, salita al 76.9% dal 76.5% di marzo, ai massimi di quasi tre anni.
Contemporaneamente non risultano particolarmente allarmanti le spinte inflazionistiche. L’indice dei prezzi al consumo di aprile ha registrato un incremento dello 0.2% contro il +0.3% stimato dagli economisti. Il dato “core” (depurato delle componenti energetiche ed alimentari) e’ salito dello 0.3%.
Sul fronte societario, da segnalare lo scivolone di Dell, che perde quasi il 3% sull’onda delle preoccupazioni sul livello dei margini lordi. In forte ribasso anche il titolo di Nortel Networks (-5%). La societa’ del settore telecom e’ sotto indagine per irregolarita’ contabili e ha ricevuto un ingiunzione federale di comparire in giudizio. [Vedi decine di azioni in movimento segnalate da WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 12 sezioni in tempo reale riservate agli abbonati a INSIDER. Se non sei gia’ abbonato, utilizza il link INSIDER]
Tra le societa’ del Dow Jones, sono in rosso le blue chip Intel, IBM e Hewlett Packard. Recupera terreno, invece, Altria: dopo le forti perdite registrate di recente, il colosso dei tabacchi e’ in progresso di oltre l’1% sull’onda dell’upgrade di UBS.
A livello di settore, vendite su compagnie aeree, biotech, network, semiconduttori, bancari e telecom. In rialzo, invece, auriferi ed energetici.
Sugli altri mercati, il dollaro e’ in ribasso sull’euro, con il cambio tra le due valute a $1.1859. La debolezza del biglietto verde favorisce il prezzo dell’oro: il future con scadenza giugno guadagna $1.80 a $376.7 all’oncia.
Non accenna a diminuire la corsa del petrolio, che nel corso della seduta si e’ spinto al nuovo record di $41.50 al barile. In lieve rialzo, infine, i titoli di Stato con il rendimento del Treasury a 10 anni al 4.82%