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WALL STREET INDECISA, POI RIPARTE AL RIALZO

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Dopo l’indecisione iniziale i listini americani sembrano aver imboccato la strada dei rialzi. Alle buone notizie relative a inflazione e mercato del lavoro aveva fatto da contraltare il pessimo dato sulla produzione indutriale, crollato ad un tasso che non si vedeva da circa 34 anni. La performance dei listini continua ad essere comunque particolarmente negativa. Il Dow Jones ha perso -20.95% dall’inizio dell’anno e -35.33% negli ultimi 12 mesi, lo S&P500 ha perso -42% dal top assoluto del 9 ottobre 2007 e -41.10% negli ultimi 12 mesi.

Nell’ultimo mese i prezzi al consumo sono risultati invariati (a differenza dei prezzi alla produzione) mentre le richieste di sussidio da parte dei disoccupati sono scese in misura superiore alle attese. La produzione industriale pero’ ha registrato una contrazione del 2.8%, peggior calo dal dicembre 1974.

Data la gravita’ della situazione a livello globale, tra gli operatori hanno ripreso a circolare voci di un nuovo taglio coordinato ai tassi d’interesse da parte delle Banche Centrali. La scorsa settimana si e’ assistito ad un’azione congiunta di Fed, Bce e altre sei banche centrali che ha avuto come esito l’abbassamento di mezzo punto percentuale del costo del denaro. La Fed si riunira’ nuovamente a fine mese per le decisioni di politica monetaria.

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Tra le news societarie, riflettori puntati sull’ultima tornata di trimestrali. Merrill Lynch che sta per essere acquistata da Bank of America, ha riportato una perdita di $5 miliardi nel terzo trimestre, una voragine, dovuta alle svalutazioni per complessivi $9.5 miliardi di assets illiquidi. Merrill ha gia’ iscritto in bilancio perdite colossali pari a $40 miliardi relative ai mutui subprime, ma dice di aver “fatto notevoli progressi” nella riduzione dei rischi in bilancio, avendo tagliato il 98% dell’esposizione sui mutui Alt-A.

Citigroup ha perso $2.8 miliardi. E’ il quarto trimestre consecutivo in rosso per il colosso bancario Usa, dopo l’ennesima tornata di svalutazioni per un totale di $4.4 miliardi su bonds, operazioni bancarie e crollo del fatturato in varie areee di business dovuto “all’impatto di un’ambiente economico difficile e di un mercato dei capitali debole”.

Il colosso della telefonia mobile Nokia ha registrato un calo del 30% dei profitti, mentre eBay, che ha fatto meglio del consensus sugli utili, ha diffuso un outlook negativo pre i prossimi mesi che sta pesando sulla performance dell’azione nel preborsa. Risultati migliori del consensus per Baxter e per la conglomerata indutriale United Technologies, in linea i numeri del gruppo assicurativo UnitedHealth. Subito dopo la chiusura delle borse saranno i giganti hi-tech Google ed IBM, tra gli altri, a diffondere gli ultimi numeri fiscali.

Sugli altri mercati, ancora in calo il petrolio: i futures con consegna novembre sono in ribasso di $0.26 a $74.28 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in ribasso nei confronti del dollaro a quota 1.3464. In flessione l’oro a $833.60 l’oncia (-$5.40). Arretrano infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.021%.

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