Dopo cinque giorni consecutivi di rialzi, gli indici azionari americani aprono la seduta in rosso, trainati al ribasso dal pessimo dato sul settore immobiliare e dalle contrastate notizie sugli utili. Il Dow Jones ([[INDU]]) guadagna lo 0.25% a 12277, l’S&P500 lo 0.23% a 1399, il Nasdaq e’ in rialzo dello 0.10% a 2444.
Le vendite, in avvio, sono da ricollegare all’impatto che il raffreddamento del settore delle case potra’ avere, nei prossimi mesi, sull’economia, e ad alcune prese di profitto.
Nel mese di ottobre i nuovi cantieri edili sono calati del 14.6% ad un valore di 1.486 milioni di unita, peggior livello degli ultimi sei anni. Le attese degli economisti erano per una flessione piu’ contenuta a 1.68 milioni. In calo anche le licenze di costruzione, indicatore di attivita’ futura.
Se da un lato il recente rallentamento della crescita e’ visto di buon occhio per le implicazioni che potra’ avere sul corso dei tassi, dall’altro, nel caso di un prolungamento oltre le attese ad un regime superiore di quello previsto, potrebbe inficiare sui risultati aziendali.
Nella giornata di ieri, gli indici hanno terminato a nuovi massimi, con il Dow Jones ai migliori livelli storici e il tecnologico Nasdaq ad una quota che non si vedeva dagli inizi del 2001.
Una nota positiva emerge dal comparto energetico con il greggio scivolato sotto i $55 nel preborsa. A causa dell’ancora elevato livello di scorte, i futures con scadenza dicembre ora segnano un ribasso di $0.84 a 55.42 al barile.
Sul fronte societario, continuano ad arrivare gli aggiornamenti sulle trimestrali aziendali. In risalto i buoni numeri pubblicati dal colosso informatico Hewlett-Packard ([[HPQ]]), il cui titolo e’ cresciuto dello 0.30% nel preborsa; deludenti invece quelli della catena di bar Starbucks ([[SBUX]]). Migliori delle attese i risultati di Gap ([[GPS]]), ma la societa’ retail d’abbigliamento ha emesso un profit warning sull’intero anno fiscale, proprio mentre ci avviciniamo alla stagione delle festivita’.
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Sul valutario, invariato l’euro nei confronti del dollaro a 1.2790. L’oro arretra di $6.20 a $615.50 l’oncia. In rialzo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.6490%.