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WALL STREET IN ROSSO, PESA L’ECONOMIA

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Wall Street ha chiuso in calo: il Dow Jones ha lasciato sul terreno lo 0,42% a 9.280,74 punti e il Nasdaq lo 0,91% a quota 1.993,05. Lo S&P 500 ha ceduto lo 0,30% a 1.002,67 punti. La situazione si e’ aggravata dopo che dalle ultime cifre macroeconomiche e’ emersa una contrazione del settore non manifatturiero,

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L’Institute for Supply Management ha reso noto che le attivita’ delle aziende di servizi sono state piu’ deboli del previsto il mese scorso. L’indice ISM che misura lo stato di salute delle societa’ sanitarie, retail, trasporti e di servizi finanziari, e’ scivolato a 46.4 dal 47 di giugno, deludendo le attese degli economisti, che erano per un rialzo a quota 48.

Le cifre deludenti hanno messo in secondo piano i numeri confortanti pubblicati dal Dipartimento del Commercio relativi agli ordini alle fabbriche. In giugno la domanda e’ salita per la quarta volta negli ultimi cinque mesi. L’incremento dello 0.4% giunge dopo il +1.1% di maggio. Gli economisti prevedevano un calo dell’1%.

Ad ogni modo il mercato si aspettava un naturale ritracciamento dell’azionario dopo il poderoso rally degli ultimi 16 giorni, che ha visto i listini accumulare guadagni pari al 14%. Gli investitori inoltre preferiscono non prendere rischi in vista del fondamentale rapporto mensile sull’occupazione del Dipartimento del Lavoro atteso venerdi’ e ritenuto uno degli indicatori macroeconomici piu’ importanti, se non il piu’ cruciale.

Prima del suono della campanella il rapporto ADP sul settore privato ha evidenziato una perdita di posti di lavoro leggermente superiore alle attese in luglio.
Ma la reazione negativa che si e’ avuta in un primo momento e’ gradualmente rientrata, mentre ha iniziato a farsi piede l’idea che i 371 mila posti persi non sono molto piu’ negativi del consensus previsto di 350 mila e pertanto anche le 328 unita’ che si prevede saranno perse dal mercato del lavoro a luglio non si distaccheranno piu’ di tanto dal risultato reale.

I risultati migliori delle attese delle componenti del Dow Kraft e Procter & Gamble non hanno convinto del tutto gli investitori. Se da un lato i conti fiscali di Procter & Gamble risultano migliori delle stime, tuttavia il management ha preferito mantenere un approccio cauto sulla guidance del primo trimestre fiscale. La societa’ di prodotti al consumo ha detto di prevedere un utile per azione compreso tra 95 centesimi e $1. Il dato si confronta con le stime degli analisti pari a $1. Anche le vendite hanno deluso le attese nel quarto trimestre fiscale e i titoli cedono quasi tre punti percentuali.

Tra i settori, in controtendenza i finanziari: il comparto e’ in progresso di circa il 7% nell’ultima settimana. Per quanto riguarda invece le notizie societarie nel resto del mondo, la banca britannica aiutata dal governo Lloyds Banking Group PLC, colpita da un’ondata di insolvenze, ha annunciato una perdita pesante di $5.3 miliardi nel primo semestre dell’anno. L’istituto prevede tuttavia che in futuro gli accontonamenti per asset tossici diminuiranno “notevolmente”.

Per quanto riguarda la stagione delle trimestrali, ad attirare l’attenzione degli investitori sara’ Cisco Systems, che rendera’ noti i conti a mercati chiusi. I trader ritengono che il maggiore produttore di reti informatiche al mondo sia la cartina al tornasole dell’intero settore tecnologico. Dopo il suono della campanella rilasceranno i risultati anche le blue chip News Corp. e MBIA, oltre al produttore di videogiochi Activision Blizzard.

Al termine delle contrattazioni di Wall Street l’euro e’ scambiato a 1,4413 dollari. La moneta statunitense vale 94,960 yen, 1,0606 franchi svizzeri e 0,58824 sterline. Chiusura positiva per il petrolio alla Borsa di New York. Il greggio ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,7% a $71,95 al barile.