Come da attese, apertura in rosso per Wall Street. Salvo cambi di rotta gli indici americani sembrano destinati a interrompere la serie di due sedute consecutive di rialzi.
Nei primi minuti di contrattazione il Dow cede lo 0.27% a 10859. Il Nasdaq lascia sul terreno lo 0.38% a 2405 mentre l’S&P 500 arretra dello 0.34% a 1170.
Il mercato sembra non dare troppo peso al dato relativo agli ordini di beni durevoli, che a febbraio hanno registrato il terzo mese consecutivo di rialzi, anche se questa volta leggermente sotto le attese. La reazione immediata e’ stata comunque di un rilazo del dollaro e di un calo delle materie prime. Restano in calendario le vendite di nuove case a febbraio. Nel frattempo e’ emerso che le richieste di prestito immobiliare sono calate per la seconda settimana consecutiva. Le domande di rifinanziamento, in particolare, si portano ai minimi di un mese.
Le maggiori preoccupazioni arrivano dall’Europa. A tener banco, oltre all’incerto futuro sulla Grecia (che torna ad ammonire su un ricordo all’Fmi in mancanza di un aiuto dell’Eurozona), e’ la bocciatura del Portogallo da parte di Fitch. Il rating passa a AA- da AA con outlook confermato negativo. Tutto cio’ spinge l’euro a perdere una figura rispetto alla chiusura di ieri, sotto la soglia di $1.34.
Sul fronte societario, corre dell’11% il broker Mf Global dopo nomina di Jon Corzine (ex presidente del New Jersey ex Goldman Sachs) a chief executive.
Adobe System brinda con un +5% ai conti trimestrali, che hanno visto una caduta dei profitti piu’ contenuta del previsto. Il costruttore Lennar (+5%) ha ridotto le proprie perdite. Attenzione a ConocoPhillips nel giorno dell’analyst presentation: ha annunciato una riduzione della sua partecipazione in Lukoil e un buyback da $5 miliardi. General Mills ha visto l’utile crescere del 15%. La catena di caffe’ Starbucks distribuira’ il primo dividendo dalla quotazione avvenuta nel 1992. La cedola sara’ di $0.10.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio perdono terreno. I futures con consegna maggio cedono $1.62 attestandosi a quota $80.29 al barile. Sul valutario la moneta unica precipita a quota $1.3343 (-1.16%). L’oro cede $12.40 in area $1091.30 l’oncia. In rialzo il rendimento dei Titoli di Stato: quello sul benchmark decennale si attesta al 3.7700% contro 3.7000% di un’ora e mezzo fa.