Dopo il timido tentativo di rimbalzo nel preborsa, sui mercati azionari americani sono tornate a prevalere le vendite e in avvio gli indici si muovono in territorio negativo. Il Dow Jones cede lo 0.21% a 13436, l’S&P500 lo 0.31% a 1512, il Nasdaq arretra dello 0.46% a 2475. A preoccupare sono ancora le prospettive sui tassi d’interesse alla luce dell’accelerazione dell’inflazione e del rialzo dei rendimenti sui bond.
Non e’ durato a lungo il tentativo di rimbalzo degli indici: dopo il sell-off degli ultimi due giorni, in mattinata gli operatori erano sembrati maggiormente ottimisti sull’azionario, incoraggiati anche dal contenuto recupero finale dei listini, riusciti a limitare le perdite nelle ultime due ore di scambi nella seduta di ieri, evitando in tal modo un inasprimento del sell-off che avrebbe potuto creare panico tra gli investitori.
Il ripristino del trend ribassista e’ stato causato dal nuovo progresso dei rendimenti sui bond, schizzati oltre importanti livelli psicologici. Lo yield sul Treasury a 10 anni (benchmark del settore) e’ balzato al 5.04%: si tratta del maggiore livello dallo scorso agosto e con elevate probabilita’ la settimana in corso sara’ la quinta consecutiva in rialzo.
Il fatto delinea una situazione di nervosismo da parte degli operatori che sembrano sempre piu’ preoccupati dall’impennata dell’inflazione e quindi sulle prospettive del costo del denaro.
Ieri il dato trimestrale sul costo unitario del lavoro ha mostrato un’accelerazione dei prezzi oltre le attese, dando origine ad un’ondata di vendite che ha causato una perdita di 150 punti per il Dow Jones nell’arco delle contrattazioni.
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Con riferimento al comparto societario, in evidenza il settore dei metalli. Alcan ([[AL]]) ha rifiutato l’offerta di $28.3 miliardi avanzata da Alcoa ([[AA]]) senza pero’ offrire dettagli sulla strategia che intendera’ adottare per contrastate la proposta del produttore di alluminio n.1 al mondo.
Riflettori puntati anche sul comparto retail in occasione della diffusione dei numeri sulle vendite comparate di maggio: Wal-Mart ([[WMT]]) ha riportato un rialzo delle vendite same store pari a +1.1%, rispettando le attese degli analisti, non sufficiente a spingere il titolo al rialzo. Risultati inferiori alle attese sono stati riportati da Macy’s ([[M]]), JC Penney ([[JCP]]), Ann Taylor ([[ANN]]), Abercormbie & Fitch ([[ANF]]). Bene i numeri di Costo Wholesale ([[COST]]), Limited ([[LMT]]) e Nordstrom ([[JWN]]).
Tra gli aggiornamenti economici, nessuna sorpresa dal dato sui sussidi di disoccupazione, sceso di 1000 unita’ a quota 309 mila. Ancora in calendario le scorte di magazzino all’ingrosso di aprile e il credito al consumo.
Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ in calo nei confronti del dollaro a quota 1.3469. Arretra di $1.50 l’oro a $673.10 all’oncia. In progresso il greggio. I futures con consegna luglio segnano un rialzo di 24 centesimi a quota $66.20 al barile.