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Wall Street in rialzo per la quarta settimana di seguito

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New York – Il rapporto occupazionale largamente migliore del previsto ha dato ai rialzisti ampio spazio di manovra e spinto di conseguenza azionario e petrolio, mentre i metalli preziosi ne sono usciti indeboliti. Chiudendo la quarta settimana positiva di seguito al rialzo ecco il fotofinish: Dow Jones Industrial Average (DJIA) chiude a +1.69% (217.29 punti) a 13,096.17, +0.2% dalla chiusura dello scorso venerdi’.

In rialzo per la quarta settimana di seguito (+0.4% da venerdi’ scorso) anche l’indice S&P 500 (SPX) con +1.90% (+25.99 punti) a quota 1,390.99, con il finanziario il settore con le migliori performance e le telecomunicazioni il piu’ debole dei 10 maggiori comparti industriali. Ancora meglio fa il Nasdaq, sostenuto dai titoli della sfera Internet come LinkedIn, favorito dai conti: il Nasdaq Composite (COMP) sale +2.00% (+58.13 punti)a 2,967.90, corrispondenti a +0.3% nelle ultime 5 sedute. L’euro si avvicina a quota $1,24 e sale +1,7% a 1,2385.

Il Vix, l’indice della volatilita’, considerata il miglior modo di misurare la paura che aleggia nei mercati, e’ sceso sotto quota 16. Tra le singole storie di giornata, i titoli di Facebook sono scesi sotto quota $20, per poi recuperare in parte.

Superate le attese degli analisti, la variazione dell’occupazione nel settore non agricolo e’ stata di +163.000 unita’ nel mese di luglio, a fronte di stime per +100.000. Tuttavia il tasso di disoccupazione si e’ attestato all’8,3%, in crescita dall’8,2% precedente, il che non dovrebbe precludere la Fed dall’intervenire. E’ ormai da tre anni che il tasso si mantiene su livelli superiori all’8%.

Analizzati nelle singole componenti, poi, i dati fanno nascere qualche dubbio: le posizioni full-time, per esempio sono diminuite di 197 mila unita’, mentre quelle part-time hanno registrato un incremento di 31.000.

Sempre in ambito macro un aiuto lo offre l’indice ISM non manifatturiero, visto a 52 nel mese di luglio, rispetto a 52,1 in giugno, secondo le stime degli analisti.

“Il rapporto occupazionale non cambia nulla in termini di crescita economica fiacca”, dice alla Cnbc Peter Cardillo, chief market economist di Rockwell Global Capital. “E’ un sollievo per i mercati e lascia la porta aperta per il varo di nuove misure da parte della Fed”.

Nell’ultimo meeting di politica monetaria la banca centrale degli Stati Uniti, la Fed ha deciso di non intervenire con nuovi stimoli a favore della ripresa. Almeno non ancora. Riconoscendo il momento di debolezza attraversato dall’economia del paese, sono state lasciate le porte aperte per future mosse accomodanti. Focus dunque sui dati che da questi giorni in poi verranno pubblicati prima del prossimo incontro di settembre.

Borse europee in ripresa, dopo che nella giornata di ieri erano state duramente colpite dalle parole del Presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, nella conferenza stampa a seguito della decisione di lasciare i tassi di interesse invariati.

Stop dunque da parte delle principali banche centrali. Il rally degli ultimi giorni era stato dettato proprio dalle aspettative di nuovi interventi. Aspettative poi deluse, ma gli investitori sembrano rimanere fiduciosi che prima o poi dovranno arrivare.

In un editoriale pubblicato su Bloomberg Mohamed El-Erian, Ceo di Pimco, il fondo obbligazionario piĂą grande al mondo, ricorda che le banche centrali non possono salvare il mondo.

Riguardo la stagione degli utili Usa, tra i conti piĂą attesi in giornata, i risultati di Procter & Gamble (PG). Il titolo guadagna oltre il 2% dopo che il quarto trimestre fiscale si e’ chiuso con 82 centesimi per azione, $0,5 sopra le stime.

Anche LinkedIn, il piĂą importante social network per professionisti, registra utili superiori alle attese, nel secondo trimestre. Riviste inoltre al rialzo le stime 2012, grazie alla raccolta di maggiori entrate da sottoscrittori, societĂ  e inserzioni pubblicitarie.

In ambito valutario, l’euro incrementa i rialzi sul dollaro, con +1,23% a $1,2330, riconquistando la soglia psicologica a quota $1,23; dollaro/yen +0,54% a JPY 78,64. Euro/yen +1,76% a JPY 96,96.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio su del +0,64%, a quota $87,69 al barile (+0,56 dollari), mentre le quotazioni dell’oro a $1.597,20 l’oncia (+0,62%). Quanto ai Treasuries, i rendimenti sul benchmark decennale si attestano all’1,54%, in rialzo di 6,5 punti base.