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WALL STREET IN RIALZO GRAZIE AGLI INGLESI

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Mentre il traguardo di meta’ seduta si avvicina, Wall Street recupera terreno, cancellando del tutto le perdite iniziali dovute ai dubbi circa l’efficiacia del mega piano salva-euro messo a punto dai leader finanziari dell’Unione Europea, e passando in positivo.

Lo scenario e’ dunque improvvisamento cambiato, la trama piu’ recente e’ questa: New York ha momentaneamente (a borse UE appena chiuse) cambiato direzione, grazie al netto rialzo della sterlina sul dollaro. Come mai? I mercati americani subodorano la risoluzione dello stallo politico a Londra. Sono circolate voci sulle dimissioni del primo ministro Gordon Brown, gia’ smentite.

Ma ormai e’ questione di ore. Un accordo tra il leader dei conservatori Cameron e il numero uno dei liberal democratici Clegg favorirebbe la formazione di un governo stabile, in grado di ridurre il deficit delle finanze pubbliche. Cosi’ i bond britannici e la sterlina hanno iniziato a guadagnare terreno, proprio in contemporanea con la chiusura della Borsa di Londra.

Il Dow Jones guadagna ora lo 0.49% a 10838.12, sui massimi di seduta. Il Nasdaq lo 0.86% in area 2395.11, mentre l’S&P 500 lo 0.53% a 1165.85 punti. Ma sul paniere delle blue chip rimangono inchiodate sotto la parita’ Merck e Alcoa, con cali superiori all’1%. I settori degli industriali e finanziari sono tra i piu’ deboli, penalizzati dalle prese di beneficio.

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La compagnia farmaceutica scivola dopo aver aggiornato la linea di prodotti farmaceutici ed emesso l’outlook per l’intero esercizio annuale. Tra le rare note positive del Dow figura invece Walt Disney, che questa sera a mercati chiusi annuncera’ i conti trimestrali. Intel passa in positivo, di pari passo con il resto del mercato, dopo un avvio in sordina.

Non si placano pero’ i dubbi sul futuro della moneta unica, gia’ ieri in altalena, tanto che qualcuno prospetta anche un valore a 1.20 dollari nell’arco di tre mesi. D’altra parte sono molti gli interrogativi che ancora restano aperti dopo il maxi piano salva-euro. C’e’ chi e’ convinto che il piano stesso sia un vero e proprio flop per quanto, giusto per citarne uno, il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria lo abbia da poco definito “credibile” e “di buona taglia”.

Gli investitori ritengono che il piano colossale salva-euro sia insufficiente. Anche se Ue, FMI e Bce hanno promesso di correre in soccorso dei Paesi dell’area euro piu’ bisognosi, perche’ in condizioni fiscali precarie, tali problemi sistemici vanno comunque risolti prima o poi. Ecco che si spiega la debolezza dell’euro dopo il breve tentativo di riscatto della vigilia.

Ieri si e’ dunque trattato di un rally che si potrebbe definire “di sollievo”. Lo scetticismo dei trader nei confronti del piano ha fatto si’ che sia tornato un certo interesse per il dollaro, che scambia in progresso dello contro le sei principali valute rivali. A meta’ mattinata i prezzi dell’oro sono saliti sui nuovi massimi del 2010 in area $1223 l’oncia.

Nel frattempo il rincaro dei prezzi in Cina fa temere per una stretta monetaria a Pechino. Un eventuale rialzo dei tassi di interesse potrebbe rallentare la ripresa economica mondiale.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti e regioni: Gold Miners-GDX +5.9%, Jr Gold Miners-GDXJ +4.8%, Silver-SLV +4.0%, Biotech-XBI +2.0%, Regional Banks-KRE +1.9%, Canada-EWC +1.8%, Switzerland-EWL +1.7%, Peru-EPU +1.5%. Le peggiori: Solar-TAN -2.1%, Base Metals-DBB -1.9%, Coal-KOL -1.8%, Copper-JJC -1.3%, Steel-SLX -1.2%, Russia-RSX -2.4%, Emerging Eastern Europe-ESR -2.2%, Spain-EWP -2.2% e Sweden-EWD -1.6%.

Alle 18:45 (12:45 EDT) circa il volume di scambio e’ di 575 milioni di pezzi al NYSE e 1.06 miliardi al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1860 a 1126 al Nyse e 1496 a 1082 milioni al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 30 a 7 al NYSE e 32 a 21 al Nasdaq.