Il mercato azionario americano si avvicina al traguardo di meta’ giornata in rialzo, con gli investitori che con il passare dei minuti hanno messo da parte le notizie negative provenienti dal mercato del lavoro, preferendo dare piu’ peso a quelle incoraggianti sullo stato di salute delle banche europee.
A sostenere il mecato ci pensa l’euro, che e’ rimbalzato dello 0.4% contro il dollaro. Il morale nelle sale operative resta abbastanza dimesso, tuttavia, a causa della delusione per gli ultimi dati sul mercato del lavoro Usa.
Il Dow Jones guadagna lo 0.15% a quota 9885.12, mentre il Nasdaq lo 0.52% in area 2146.19. L’S&P 500 registra invece un progresso dello 0.38% a 1045.16 punti. A livello settoriale acquisti sui finanziari in risposta ad una modifica della riforma del sistema di controllo di Wall Street: rimossa la proposta di tassare gli istituti $19 miliardi.
Il settore privato ha creato 13000 posti di lavoro in giugno, una cifra nettamente inferiore alle previsioni. Ora il problema e’ che il mercato si aspetta numeri altrettando deboli dopodomani, quando il governo pubblichera’ il rapporto governativo mensile sullo stato di salute dell’occupazione. Gli economisti scommettono sulla perdita di 100 mila posti e su un tasso di disoccupazione pari al 9.8%, in rialzo dal 9.7% di maggio.
Di solito tende a prevalere la cautela in vista di un dato cosi’ importante, ma in questo caso la coincidenza con la fine del mese e del trimestre potrebbe alimentare la volatilita’ con molti investitori che prenderanno iniziative volte a riequilibrare il portafoglio.
Restando in ambito fronte macro, dati in linea con le stime dal fronte manifatturiero: il Chicago PMI si e’ attestato al 59.1 in giugno dal 59.7 del mese precedente. Le richieste di mutui sono aumentate dell’8.8% dopo il calo del 5.9% della settimana precedente.
L’indice allargato ha lasciato sul campo il 14% dai massimi del 2010 toccati il 23 aprile. A pesare negli ultimi due mesi sono state le misure intraprese dalla Cina per arginare la rapida crescita nazionale e la paura di un contagio su scala mondiale della crisi del debito sovrano dei PIIGS.
Il mercato aveva dato segnali di volersi riscattare dopo la seduta pessima di ieri. A risollevare temporaneamente il morale degli operatori ci hanno pensato le notizie provenienti dall’Europa dove le banche hanno mostrato un appetito limitato ai prestiti offerti dalla Banca Centrale, con la domanda che e’ risultata inferiore al previsto.
L’istituto guidato da Jean-Claude Trichet ha concesso alle banche 131.9 miliardi di euro ($161.4 miliardi) di prestiti in un’asta a tre mesi, sotto le attese. Domani le societa’ dovranno restituire 442 miliardi alla Bce.
In ambito societario si segnala qualche nuova operazione di M&A: Boeing comprera’ il fornitori di sistemi da combattimento Argon ST per $34.50 per azione, ovvero circa $775 milioni.
I volumi sono per ora sotto la media (NYSE 445 milioni, Nasdaq 897 milioni di titoli passati di mano), con i titoli in rialzo che sono in numero maggiore rispetto a quelli in ribasso (2143/785 sul NYSE, 1730/816 sul Nasdaq) e con i nuovi massimi che si confrontano con i nuovi minimi in rapporto di 20 a 61 sul NYSE e 9 a 90 sul Nasdaq.
Tra i settori, si distinguono in rialzo: Sugar-SGG +3.9%, Grains-JJG +3.4%, Airlines-FAA +3.4%, Oil Services-OIH +2.7%, Coal-KOL +2.1%, Spain-EWP +2.6%, Indonesia-IDX +2.4%, Sweden-EWD +2.2%, Italy-EWI +2.0%. In ribasso: Volatility-VXX -3.6%, Jr. Gold Miners-GDXJ -0.7%, Gasoline-UGA -0.4%, FXB -0.9%, FXC -0.6%, ESR -0.5%, UUP -0.4%.