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WALL STREET IN RALLY GUIDATA DAL SETTORE HI-TECH

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I listini americani hanno aperto il mese di giugno in territorio positivo, supportati dai dati economici e dalla forza dei settori retail e tecnologico, nonche’ dal calo del greggio. Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.82% a 11260, l’S&P500 dell’1.23% a 1285, il Nasdaq ha guadagnato l’1.88% a 2219.

Dopo essersi lasciati alle spalle uno dei peggiori mesi degli ultimi anni, sui mercati azionari sono tornati a prevalere gli acquisti, innescati anche dal recente ritracciamento che ha creato un’attraente opportunita’ di ingresso. Numerosi i dati economici diffusi in giornata, ultimamente nel mirino degli operatori, alla continua ricerca di segnali che possano determinare l’outlook sui tassi d’interesse.

Nella giornata di mercoledi’, dalle minute del Fomc relative all’incontro dello scorso 10 maggio, e’ emerso che potrebbero essere necessari ulteriori rialzi del costo del denaro per mantenere l’inflazione sotto controllo. A tal riguardo, sono risultati positivi gli aggiornamenti sulla produttivita’ dell’ultimo mese e sul comparto manifatturiero.

Se da un lato i dati rappresentano un campanello d’allarme sulla crescita economica (entrambi si sono attestati ad un livello inferiore a quello stimato dagli economisti), dall’altro offrono sollievo sulle pressioni inflazionistiche (la componente del costo unitario del lavoro e’ cresciuta dell’1.6% contro l’1.8% atteso) che potrebbero portare la Banca Centrale Usa a valutare un futuro stop del ciclo rialzista sui fed funds.

In particolare, nel primo trimestre la produttivita’ degli Stati Uniti e’ avanzata del 3.7%, dalla precedente lettura preliminare di +3.2%, risultando leggermente inferiore alle attese di un progresso del 3.9%. E’ risultato in calo l’indice ISM manifatturiero di maggio, sceso a 54.4 punti dai 57.3 di aprile e al di sotto del consensus di 55.7.

Dagli altri aggiornamenti e’ emerso un peggioramento del mercato del lavoro (le richieste per sussidi di disoccupazione sono cresciute ai massimi di sette mesi a quota 336 mila) e la conferma del raffreddamento del comparto immobiliare, con la spesa per le costruzioni
scesa ad aprile dello 0.1% (stime +0.1%)

Per il resto, in particolare evidenza il comparto energetico, caratterizzato da bruschi movimenti e alta volatilita’. I futures sul petrolio con scadenza luglio hanno archiviato la seduta in calo di 95 centesimi a $70.34 al barile, dopo aver toccato un massimo intraday di $71.90 in seguito al rilascio dei dati sulle scorte e sulle rinnovate tensioni tra Iran e Occidente.

L’aumento delle riserve di benzina in misura inferiore al livello atteso ha alzato preoccupazioni sulla quantita’ di offerta, mentre ci inoltriamo nella stagione estiva particolarmente nota per l’elevato consumo di carburante. A fare da contraltare sono state le previsioni sul meeting dell’OPEC che, proprio mezz’ora prima della chiusura, si e’ riunita a Caracas, Venezuela per la decisione sulle quote di produzione di greggio da immettere sul mercato. Le stime sono per una conferma dell’attuale livello.

Sul fronte societario, riflettori accesi sul settore retail. Le vendite comparate di maggio sono risultate mediamente in crescita. Numeri incoraggianti sono stati comunicati da JC Penny, Federated Department, Nordstrom e Target. Il colosso Wal-Mart ha riportato un aumento delle vendite “same store” del 2.3%, in linea con le attese.

Attenzione rivolta anche al comparto automobilistico. Continua il periodo grigio delle case americane (GM ha riportato un calo delle vendite del 12.2%, DaimlerChrysler dell’8.4%, Ford dell’1.95), mentre continua la scia positiva di Toyota, Volkswagen e Honda.

Tra gli altri titoli, in calo la societa’ tecnologica Sun Microsystem, impegnata in un piano di ristrutturazione dell’azienda che secondo gli analisti potrebbe non essere sufficiente per garantire un ritorno alla profittabilita’. Bene, invece, il gigante dell’alluminio Alcoa, che beneficia del raggiungimento di un accordo con i sindacati sui contratti di lavoro di oltre 9 mila lavoratori.

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Sugli altri mercati, in netto calo l’oro. I futures con consegna agosto, da oggi quelli di riferimento, sono arretrati di $15.50 a $633.50 all’oncia. Sul valutario, euro in leggera flessione rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2785. In rialzo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 5.108% dal 5.113% di mercoledi’.