La prima seduta settimanale si e’ conclusa con gli indici azionari in rally, spinti dalle ultime trimestrali societarie e dagli incoraggianti dati macroeconomici. Il Dow Jones ha superato la soglia dei 12700 punti avanzando dello 0.86% a 12720 (a meno di 100 punti dal record storico segnato a fine febbraio), l’S&P500 l’1.08% a 1468, il tecnologico Nasdaq e’ salito dell’1.06% a 2518.
Nelle ultime dodici sessioni l’indice industriale ha recuperato pienamente dal calo subito lo scorso 27 febbraio che gli costo’ ben 415 punti, maggior ribasso giornaliero dopo l’11 settembre. Oggi a contribuire maggiormente al progresso del DJIA sono state le performance di American Express ([[AXP]]) e JP Morgan ([[JPM]]) trascinate al rialzo dai numeri del colosso finanziario Citigroup ([[C]]); 26 dei 30 componenti dell’indice industriale hanno archiviato la seduta in progresso.
La trimestrale di Citigroup e’ stata particolarmente seguita dagli operatori per via della crisi innescata dalle insolvenze sui pagamenti dei mutui “subprime” a fine febbraio. L’azienda ha riportato utili per azione di 8 centesimi superiori al consensus ed il titolo e’ avanzato del 2.58%. A sostenere il comparto finanziario e’ stata anche la trimestrale migliore delle attese di Wachovia ([[WB]]).
Gli ultimi risultati aziendali stanno dunque smentendo le attese degli analisti, che avevano pronosticato un rialzo medio del 4% degli utili per le societa’ facenti parte dell’S&P500. In mattinata, societa’ come Mattel ([[MAT]]), Eaton ([[ETN]]), Grainger ([[GWW]]), e Eli Lilly ([[LLY]]) hanno tutte battuto le attese del mercato. Gia’ lo scorso venerdi’ i colossi Merck ([[MRK]]) e McDonald’s ([[MCD]]) avevano offerto un outlook “bullish” per il trimestre appena conclusosi, offrendo un primo segnale confortante sulla stagione degli utili.
Buone notizie sono emerse anche dal fronte macroeconomico. Le vendite al dettaglio di marzo sono cresciute dello 0.7%, oltre le previsioni degli analisti. Il dato ha rasserenato gli operatori sullo stato di salute economica delle famiglie americane, soprattutto dopo che l’ultimo rapporto stilato dalla universita’ del Michigan aveva confermato un calo ai minimi di otto mesi della fiducia dei consumatori.
Inferiore alle attese, ma in rialzo rispetto al mese precedente il NY Empire State Index. Perfettamente in linea col consensus, invece, il dato sulle scorte di magazzino, risultato in progresso dello 0.3%.
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Tra le altre notizie societarie, il gruppo del celebre motore di ricerca Google ([[GOOG]]) ha concluso un accordo per l’acquisizione di DoubleClick (societa’ privata di pubblicita’ online) per $3.1 miliardi. L’azienda ha anche esteso il rapporto con Clear Channel Communications ([[CCU]]) che gli permettera’ di servire oltre 675 stazioni radio.
In forte rialzo il colosso retail online Amazon.com ([[AMZN]]) che ha beneficiato dell’upgrade degli analisti di Deutsche Bank.
Negli sviluppi M&A in evidenza le azioni SLM, schizzate del 18.4% grazie ad un possibile buyout (gia’ venerdi’ il titolo era salito del 15%).
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, il petrolio ha chiuso in leggero ribasso una seduta molto volatile. I futures con consegna maggio sono arretrati di appena 2 centesimi a $63.61 al barile, dopo aver toccato un minimo giornaliero di $62.58.
Sul valutario euro ancora in buon rialzo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ pari a 1.3545. In forte rialzo l’oro: i contratti con scadenza giugno sul metallo prezioso sono avanzati di $4.60 a $694.50 l’oncia. In rialzo i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.735% dal 4.761% di venerdi’ sera.