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WALL STREET IN LIEVE RIALZO SU PERDITE DEL GREGGIO

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A meta’ seduta i listini azionari americani sono in leggero rialzo. Alle incoraggianti notizie della liberazione dei 15 marinai britannici catturati dalle forze iraniane due settimane fa, fanno da contraltare i deludenti dati macroeconomici e alcuni preoccupanti annunci societari. Il Dow Jones avanza dello 0.23% a 12538, l’S&P500 dello 0.16% a 1440, il Nasdaq e’ in progresso dello 0.37% a 2459.

I risvolti sulla situazione geopolitica tra Iran ed Inghilterra emersi in mattinata stanno spingendo le quotazioni sul petrolio al ribasso. In una conferenza stampa il presidente iraniano Ahmadinejad ha affermato che i 15 marinai britannici catturati nelle acque del Golfo due settimane fa saranno rilasciati come “dono” da parte di Teheran alla Gran Bretagna.

Immediata la reazione nel comparto energetico. I futures con consegna maggio sono arrivati a perdere oltre un dollaro ad un minimo giornaliero di $63.56 al barile. Contrastati i numeri sulle scorte settimanali (visita la sezione Target News per i dettagli).

Poco incoraggianti i numeri giunti dal fronte macro. Deludente il dato sull’ADP National Employment che ha sollevato alcune preoccupazioni sul rapporto occupazionale che verra’ diffuso nei prossimi giorni. In calo l’attivita’ nel comparto dei servizi con l’indice ISM non manifatturiero sceso a 52.4 punti, inferiore alle attese il rialzo degli ordini alle fabbriche (+1% contro il +1.9% atteso).

Nella giornata di ieri gli indici hanno messo a segno rialzi di tutto rispetto grazie al forte calo del greggio e ad alcuni segnali di stabilizzazione del mercato immobiliare. Parte della cautela odierna e’ anche dovuta dunque al consolidamento dei recenti guadagni.

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Sul fronte societario, trattano al ribasso i due colossi retail dell’elettronica Best Buy e ([[BBY]]) e Circuit City ([[CC]]). Il primo ha riportato una trimestrale superiore alle attese ma ha anticipato una riduzione dei margini, il secondo ha invece subito una perdita fiscale a causa dei costi legati alla chiusura di alcuni punti vendita.

Tra i titoli hi-tech, a soffrire e’ la societa’ di chip Advanced Micro Devices ([[AMD]]) a causa della revisione al ribasso delle perdite previste per l’anno in corso da parte degli analisti di Merrill Lynch. In controtendenza invece, la rivale Intel ([[INTC]]).

In forte calo (-13%) il colosso Monster Worldwide ([[MNST]]), specializzato nella ricerca di personale online, costretto a tagliare le stime sui risultati fiscali del primo trimestre (nella sezione Titoli Caldi i dettagli).

Sugli altri mercati, sul valutario l’euro e’ in leggero recupero nei confronti del dollaro a quota 1.3365. Sale l’oro: i contratti sul metallo prezioso avanzano di $8.60 a $678.30 l’oncia. In rialzo i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.6340%.

BORSA: WALL STREET SALE CON FRENATA PETROLIO; BENE MICROSOFT/ANSA

Wall Street imbocca la via del rialzo, segnando guadagni frazionali, grazie soprattutto alla frenata dei prezzi petroliferi e alla soluzione della crisi tra Gran Bretagna e Iran, ma anche al buon andamento dei tecnologici trainati da Microsoft.

L’avvio della seduta è stato molto incerto dopo i deludenti dati sulla congiuntura Usa che sollevano dubbi sulla capacità dell’economia statunitense di espandersi a un ritmo moderato, come previsto invece dalla Federal Reserve nei giorni scorsi. I listini avevano infatti virato in territorio negativo alla luce dell’inaspettato indebolimento dell’indice Ism servizi che monitora settori pari al 90% dell’economia statunitense fra cui le banche e la grande distribuzione. A soffrire di più sono i finanziari e gli assicurativi, ma anche i titoli del comparto industriale che risentono del debole andamento degli ordinativi alle fabbriche a febbraio: l’indice è salito dell’ 1,0%, sotto la stima di un +1,8%, e al netto dei trasporti si è registrato un calo dello 0,4%.

L’indice Ism servizi è invece inaspettatamente sceso a marzo a quota 52,4 (contro la stima di un rialzo a 55) da 54,3 di febbraio, quando l’indice aveva segnato i minimi di quasi quattro anni. Un risultato che fa temere che la crisi del mercato immobiliare e dei mutui ipotecari, legata al forte aumento delle insolvenze, stia contagiando altri settori economici negli Usa.

Va detto che il mercato resta prudente anche in vista dell’importante dato sull’occupazione aggiornato a marzo in calendario venerdì prossimo. Gli economisti puntano su un aumento dei posti lavoro a quota 133.000 dai 97.000 di febbraio, mentre il tasso di disoccupazione è previsto in rialzo al 4,6% dal precedente 4,5%.

Tra i singoli titoli, si segnalano i guadagni dei tecnologici trainati da Microsoft (+2,37% a 28,53 dollari) dopo che un analista di Citigroup ha alzato le stime su utili e vendite per il terzo trimestre. Sale anche Intel (+0,21% a 19,35 dollari).

Nel comparto auto, perdite per DaimlerChrysler (-1,21 dollari a 81,74 dollari) dopo la notizia di trattative in corso con potenziali acquirenti di Chrysler. Tra i finanziari, cedono JP Morgan (-0,10% a 48,51 dollari) e Citigroup (-0,21% a 51,30 dollari). Giù i petroliferi con Exxon Mobil (-0,13% a 76,70 dollari). Male la catena di negozi di elettronica Best Buy (-60 cent a 48,53 dollari) dopo aver riportato dati trimestrali inferiori alle stime degli analisti. Giù anche la rivale Circuit City (-30 cent a 17,98 dollari). Guadagni infine per Monsanto (+6,4% a 59,58 dollari) premiata da utili trimestrali che hanno battuto le previsioni degli analisti.

Attorno alle 18,30 ora italiana, il Dow Jones sale dello 0,18% a 12.532,81 punti; il Nasdaq composite guadagna lo 0,44% a 2.461,09 punti e lo S&P 500 è in rialzo dello 0,14% a 1.439,74 punti.