Società

Wall Street in difficolta’

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New York – Apertura di seduta debole per la borsa americana, dopo che ieri il Dow aveva raggiunto i livelli piu’ alti dai tempi pre-recessione. Il Dow cede lo 0,19% a quota 12.376, il Nasdaq lo 0,04% a quota 2.788, mentre l’S&P 500 lo 0,17% in area 1.331.

Il tono e’ fiacco nonostante la notizia dell’operazione di acquisto di National Semicondutor da parte di Texas Instruments. Si tratta di una transazione in contanti da oltre 6 miliardi di dollari, che valuta la societa’ di chip $25 per azione, ovvero un premio di oltre il 80% sul valore attuale di NSM.

Anche se il settore dei chip e’ chiaramente favorito dalla notizie, il gruppo dei titoli tecnologici accusa un calo, zavoratto dal ribasso di Apple. Il gruppo di Cuperino cede terreno dopo che la societa’ che gestisce il Nasdaq ha deciso di riequilibrare il peso che Apple ha sull’indice, riducendolo al 12% da quasi il 20% attuale.

Intatno le piazze finanziarie europee proseguono in calo, penalizzate dalla notizia del declassamento a spazzatura del rating sul debito sovrano portoghese. Ad avere un impatto negativo sono anche le notizie di una nuova stretta monetaria in Cina, la seconda dell’anno e la quarta da ottobre 2010.

In calendario macro e’ prevista la pubblicazione dell’indice dei servizi, alle 16 italiane, da cui ci si aspetta una variazione positiva come mai capitato dal 2005 a oggi. Piu’ tardi alle 20 si conosceranno le minute dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve, risalente al 15 marzo. A proposito di politica monetaria, le ultime parole circa i timori inflativi pronunciate da Ben Bernanke, numero uno della banca centrale Usa, non stanno aiutando i mercati che temono una stretta prima della fine dell’anno. Secondo Bernanke la Fed deve moniotrare l’inflazione “estremamente da vicino” per rilevare se il rialzo dei prezzi delle materie prime si sta scaricando sui consumatori.

La ripresa del mercato occupazionale vista ultimamente avra’ l’effetto di alimentare le speculazioni circa le prossime mosse in materia di politica monetaria dela Federal Reserve. Se da un lato ormai sembra da escludere un nuovo round di misure straordinarie di allentamento, dall’altro sono sempre di piu’ quelli pronti a scommettere su un intervento aggressivo di rialzo dei tassi entro la fine del 2011. La Bce dovrebbe imporre una stretta monetaria gia’ da giovedi’. La Banca Centrale Cinese invece e’ gia’ arrivata al suo secondo incremento dei tassi quest’anno e il quarto da ottobre del 2010.

Sugli altri mercati, dopo aver toccato i massimi di due anni e mezzo, i contratti del petrolio con consegna maggio cedono lo 0,4% a $108,04 il barile. I contratti con scadenza analoga dell’oro avanzano di $3 a $1.436 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in calo dello 0,44% sul dollaro in area $1,4159. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,44%, in progresso di 2,2 punti base rispetto alla chiusura di ieri.