Dopo il rimbalzo di ieri, soprattutto nel settore hi-tech, i listini Usa tornano a essere depressi – per la terza seduta nelle ultime quattro – in scia al ribasso delle stime su ricavi e profitti per l’anno operato dalla big dei network televisivi Viacom e soprattutto al rialzo dei prezzi energetici seguito al taglio della produzione del greggio deciso dall’Opec.
A poco piu’ di due ore dalla chiusura, questa la situazione degli indici: il Dow Jones cede l’ 1,40% (9.442 punti), lo S&P 500 è in calo dell’ 1,68% (1.011) e il Nasdaq scivola del 2,33% (1.857).
Tuttavia, secondo la maggior parte degli addetti ai lavori, il mood negativo a Wall Street dovrebbe dissiparsi entro un paio di giorni in quanto si attendono buone indicazioni dalle trimestrali. Come quelle già giunte ieri da alcune grandi banche d’affari.
Oltre al fatto che “siamo in uno scenario di bassa inflazione, bassi tassi di interesse e stiamo assistendo a una buona ripresa”, osserva Rich Merriman, presidente del Pennsylvania Trust.
A far tornare l’ottimismo degli investitori, aggiungono altri esperti, anche la possibile riorganizzazione cui andrà incontro il Nyse, la società che gestisce la Borsa Usa, dopo la bufera sulla paga d’oro del presidente Richard Grasso che ha portato quest’ultimo a dare le dimissioni.
Guardando all’andamento dei singoli titoli, si segnala il calo delle azioni di classe B di Viacom, che cedono 1,67 dollari, a 38,60. Il ribasso delle stime di profitti e ricavi per l’anno da parte della big dei network tv (tra gli altri, Cbs e Mtv) è stato determinato, ha commentato il gruppo, da una raccolta pubblicitaria a livello locale inferiore alle attese.
Male anche le azioni Usa della big farmaceutica elvetica Novartis, con un calo di 1,15 dollari, a 38,62, dopo che la Food and Drug Administration ha reso noto di volere ulteriori informazioni sull’antidolorifico Prexige prima di approvarne la vendita sul mercato stelle e strisce.
Al contrario, altre due case farmaceutiche – Cell Therapeutics e American Pharmaceutical Partners – registrano sensibili rialzi dopo aver entrambe reso noto che i medicinali anticancro in via di sviluppo nei loro laboratori stanno dimostrando di essere efficaci.
Giornata sì, naturalmente, anche per le big dell’energia, dopo la fiammata dei prezzi del petrolio seguita all’annuncio di taglio della produzione dell’Opec: Exxon Mobil sale di 31 cents, a 37,37, ChevronTexaco guadagna 57 cents, a 73,09.
Bene anche Express Scripts, che sale di 1,16 dollari, a 61,24, dopo l’annuncio che sarà aggiunta allo S&P 500. Male invece Boeing dopo che la big dell’aeronautica ha annunciato di attendersi nel 2004 ordinativi per gli aerei commerciali allo stesso livello del 2003.