Società

WALL STREET IN CALO, PERICOLO INFLAZIONE

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Avvio di seduta in rosso per gli indici azionari dopo il deludente dato sui prezzi al consumo cresciuti piu’ delle attese. Nei minuti iniziali il Dow Jones arretra dello 0.71% a 13421, l’S&P500 dello 0.75% a 1477, il Nasdaq segna -0.76% a 2648.

A deprimere le quotazioni sugli indici e’ stato il rilascio dell’aggiornamento sul CPI, a novembre avanzato dello 0.8%, in misura maggiore delle attese degli analisti. Quel che e’ peggio e’ che anche la versione “core” del dato si e’ attestata a livelli superiori alle stime. Il dato peggiora ulteriormente la percezione del mercato sulla ripresa dell’inflazione negli Stati Uniti, infatti ieri il governo Usa ha annunciato che i prezzi alla produzione sono saliti del 3.2%, con un balzo che e’ il piu’ forte degli ultimi 34 anni e che mette in discussione la politica monetaria della Federal Reserve.

L’aumento dei prezzi continua a rimanere un problema per la Banca Centrale, cosi’ come esplicitamente espresso nell’ultimo comunicato ufficiale che ha accompagnato la recente decisione di abbassare il costo del denaro al 4.25%. I futures sui fed funds scontano ora una probabilita’ inferiore di assistere ad un nuovo taglio al costo del denaro nel mese di gennaio.

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Sul fronte societario, riflettori accesi ancora una volta sul comparto finanziario. Il colosso Citigroup (C) ha annunciato nell’after hour di ieri sera che riportera’ nell’attuale bilancio una somma pari a $49 miliardi miliardi investita nel rischioso segmento dei SIV (Structured Investment Vehicle) finiti anche questi nel ciclone dellla crisi del credito. L’agenzia Moody’s ha tagliato il rating sul debito dell’azienda in previsione di ulteriori svalutazioni. Il titolo e’ arrivato a perdere il 2% nel preborsa.

A mettere maggiore pressione all’intero settore sono anche le dichiarazione dell’ex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, relative all’incremento delle possibilita’ su un ingresso dell’economia statunitense nella fase di recessione.