Società

WALL STREET IN CALO, MENTRE OBAMA GIURA

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Dopo due ore dall’inizio delle contrattazioni i listini americani continuano a spingersi al ribasso, con perdite percentuali che superano il 2.5% (controlla la performance in tempo reale). Gli operatori restano preoccupati sugli sviluppi all’interno del comparto finanziario, sempre piu’ debole come dimostrano gli ultimi annunci giunti, oltre che dalle grande istituzioni americane, anche dall’Europa. Intanto gli occhi del mondo sono puntati sulla cerimonia di insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca, in segno di rispetto per un evento di portata storica.

All’entusiasmo per l’insediamento alla Casa Bianca di Barack Obama come 44-esimo presidente degli Stati Uniti fanno da contraltare le brutte notizie che continuano a giungere dal settore bancario dopo le pesanti perdite riportate nei giorni scorsi da Bank of America e Citigroup. Bofa arretra del 19%, Citi scende -10%, JP Morgan lascia sul terreno l’11.22%.

In Europa il governo britannico ha annunciato un secondo piano di salvataggio per le banche e Royal Bank of Scotland ha lanciato un allarme su una possibile maxi perdita di $42 miliardi per l’anno fiscale da poco conclusosi. Il titolo segna una perdita superiore al 60%. Pesanti perdite anche per Lloyds Banking (-33%). Jim Reid, strategist di Deutsche Bank, afferma “che ci troviamo di fronte ad un problema serio: la nazionalizzazione degli istituti sta alimentando speculazioni su un proseguimento del trend che potrebbe limitare rischi e perdite”.

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Si respira un clima di attesa associato a nervosismo a New York, anche in vista dei numerosi risultati trimestrali che verranno rilasciati in settimana. Colossi come Google, General Electric, US Bancorp, Microsoft, riporteranno i numeri fiscali nei prossimi giorni. Le stime non sono delle piu’ incoraggianti, considerate le attuali condizioni economiche e il deterioramento del mercato del lavoro.

Johnson & Johnson ha riportato in mattinata un profitto leggermente superiore alle attese ed un calo del 4.7% dei ricavi, peggiore del consensus. Subito dopo la chiusura delle borse sara’ la volta del gigante informatico IBM.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, in rialzo il petrolio. I futures con consegna febbraio segnano un rialzo di 84 centesimi a $37.35 al barile. Sul valutario, euro in ribasso nei confronti del dollaro a quota 1.2930. In rialzo l’oro a $864.30 l’oncia (+$24.40). Ritracciano i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.4670%.