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WALL STREET IN CALO MA LONTANA DAI MINIMI INTRADAY

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La seduta di borsa di Wall Street si e’ chiusa in rosso, anche se con gli indici lontani dai peggiori livelli giornalieri. Ad innescare le vendite e’ stato in primo luogo l’allarme lanciato da Yahoo! sui risultati trimestrali. La situazione critica in Thailandia, in seguito all’entrata dei carriarmati nella capitale e la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del primo ministro Shinawatra hanno contribuito al nervosismo degli investitori. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.12% a 11540, l’S&P500 ha chiuso in calo dello 0.22% a 1318, il Nasdaq ha ceduto lo 0.60% a 2222. A limitare le pressioni di vendita sono stati, soprattutto nella parte finale della seduta, il forte calo del greggio e le buone notizie sull’inflazione.

Mercoledi’ la Federal Reserve si riunira’ per decidere sulle scelte di politica monetaria. Gli esperti ritengono che il costo del denaro verra’ lasciato invariato per la seconda volta consecutiva, dopo una serie di 17 rialzi che hanno portato i fed funds al 5.25%. A sostegno di tale ipotesi sono arrivati in mattinata gli ultimi dati sui prezzi alla produzione, cresciuti meno del previsto.

Nel mese di agosto, il PPI e’ avanzato dello 0.1%, contro le attese di un incremento dello 0.3%. Sorprendentemente in calo la versione core del dato, scesa dello 0.4%, segnando la maggiore flessione dall’aprile 2003. Il fatto ha rassicurato gli operatori sul corso dei tassi d’interesse e sull’accelerazione dell’inflazione, anche se al tempo stesso ha alzato dubbi sugli effetti che il rallentamento economico potra’ avere sui risultati delle aziende americane.

Restando nel contesto macroeconomico, sul mercato delle case e’ piovuta un’altra doccia fredda. Dopo aver assistito ad un crollo della fiducia dei costruttori, ai minimi di 15 anni, ad abbattere ulteriormente il settore trainante dell’economia a stelle e strisce degli ultimi anni sono i dati sui nuovi cantieri edili, scivolati di un secco 6% nell’ultimo mese. In calo anche le licenze di costruzione, un indicatore di attivita’ futura. I titoli del comparto, tra cui Home Depot e Lowe’s hanno esteso le perdite di lunedi’.

Ad originare il sell-off giornaliero, concentrato maggiormente sul comparto tecnologico, e’ stato pero’ l’annuncio del colosso media online Yahoo! che, a causa di un forte rallentamento degli investimenti nelle campagne pubblicitarie sul Web da parte delle aziende dei settori dei servizi finanziari e dell’auto, potrebbe riportare un considerevole calo dei ricavi nel trimestre in corso. La reazione del mercato e’ stato spietata, considerando il ribasso intraday del titolo pari a -12%. Sulla notizia hanno invertito al ribasso anche Google e molti altri titoli del settore.

Restando nell’hi-tech, e nel comparto della telefonia mobile in particolare, performance negativa anche per Motorola, dopo aver confermato una notizia sviluppatasi nel weekend, relativa all’acquisizione di Symbol Technologies ad un prezzo di $15 per azione.

Nel comparto retail, in buon rialzo Target grazie alla revisione delle stime sulle vendite comparate di settembre. Nei due mesi precedenti l’azienda ha deluso le attese degli analisti.

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Sugli altri mercati, nel comparto energetico, il greggio ha chiuso al di sotto dei $62 ai minimi livelli dell’anno. Complici le dichiarazioni del presidente dell’OPEC che hanno ridotto le possibilita’ di imminente taglio alla produzione, i futures con scadenza ottobre sono scesi di $2.14 a $61.66, valore che non si vedeva dal dicembre 2005.

Sul valutario, l’euro ha chiuso in ribasso rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ sceso a quota $1.2677. In discesa l’oro. I futures con scadenza dicembre sul metallo prezioso hanno ceduto $9.60 a quota $583.20. In forte rialzo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sce soal 4.74% dal 4.81% di lunedi’.