Avvio di settimana poco mosso a Wall Street, con gli indici che si sono mossi quasi per l’intero arco della seduta sulla linea di parita’ per poi chiudere in leggero calo. Con i listini ai nuovi massimi di diversi anni (Dow Jones ai record assoluti vicino al traguardo dei 13 mila punti, Nasdaq al top di sei anni, S&P500 ai massimi dal settembre 2000) era possibile prevedere un leggero calo dei listini, con gli operatori propensi a consolidare parte dei recenti guadagni. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.33% a 12919, l’S&P500 dello 0.23% a 1480, il Nasdaq ha ceduto lo 0.11% a 2523.
L’assenza di dati macroeconomici ha avuto l’effetto di imprimere maggiore enfasi sugli sviluppi societari e sui risultati aziendali in particolare. Delle societa’ facenti parte dell’indice S&P500 che hanno gia’ diffuso i risultati fiscali, il 67.4% ha battuto le attese degli analisti, in leggero calo rispetto allo scorso anno (70.5%): si tratta comunque di un dato incoraggiante date le deludenti prospettive iniziali dovute al rallentamento della crescita economica.
Tra le aziende di rilievo che hanno diffuso i risultati in giornata si sono distinte in positivo Kimberly-Clark ([[KMB]]) (EPS di $0.02 superiore al consensus; il titolo non e’ pero’ riuscito ad avanzare) e Arch Coal ([[ACI]]) (EPS di $0.05 migliore delle stime). Bene anche i numeri diffusi dal costruttore di giocattoli Hasbro ([[HAS]]) e da CNH Global ([[CNH]]), gruppo specializzato nell’attrezzatura per le costruzioni e l’agricoltura. In tarda serata, dopo la chiusura delle borse, sara’ il colosso dei chip per la telefonia Texas Instruments ([[TXN]]) a riportare i bilanci.
Ad attrarre l’attenzione degli operatori sono stati anche i giudizi degli analisti su alcune blue chip. Commenti positivi sono stati espressi sul colosso dei macchinari per le costruzioni Caterpillar ([[CAT]]) (grazie ai robusti risultati trimestrali) e sul gigante informatico IBM ([[IBM]]) (aspettative del mercato per il 2008 troppo basse); negativi invece i pareri di alcuni analisti sulla casa farmaceutica Pfizer ([[PFE]]), per cui sembrano mancare i catalizzatori necessari a guidare ulteriormente al rialzo il titolo) e sulla societa’ energetica Exxon Mobil ([[XOM]]) (Visita la sezione Titoli Caldi per i dettagli).
In evidenza anche gli ultimi sviluppi sulle operazioni di fusioni ed acquisizioni societarie che hanno interessato il comparto bancario e quello biotech. L’inglese Barclays ([[BCS]]) ha proposto di rilevare la banca d’affari olandese ABN Amro ([[ABN]]) per un corrispettivo di $91 miliardi: se l’operazione dovesse andare in porto si tratterebbe del piu’ grosso accordo bancario della storia.
L’altro mega accordo e’ stato raggiunto tra la casa farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca ([[AZN]]) e l’americana Medimmune ([[MEDI]]), dopo che nell’ultimo mese erano circolati numerosi rumors su una possibile acquisizione della societa’: la conferma e’ arrivata in mattinata attraverso la comunicazione di un’operazione valutata circa $15.6 miliardi.
Il focus continuera’ ad essere ancora concentrato sul comparto delle biotecnologie per via della diffusione dei numeri trimestrali che saranno diffusi nell’after hour dal colosso Amgen ([[AMGN]]).
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Ad impedire ai listini di estendere il recente rally e’ stato anche il forte recupero del greggio, riavvicinatosi ai $66 al barile sulle tensioni geopolitiche in Nigeria. I futures con consegna giugno, da oggi quelli di riferimento, hanno chiuso con un progresso di $1.7 (+2.8%) a $65.89 al barile.
Sugli altri mercati, sul valutario, in leggero calo l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 3.3571. In leggero calo l’oro: i futures con consegna giugno sono arretrati di $1.60 a $694.20 all’oncia. In progresso i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.65% dal 4.6720% dello scorso venerdi’.