Dopo aver trattato poco sotto la linea di parita’ nella prima parte della giornata, i listini americani si sono spinti in forte rialzo subito dopo la comunicazione della decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse, per poi cedere interamente i guadagni sul finale e chiudere in rosso. Il Dow Jones, arrivato a segnare un rialzo di oltre 200 punti nell’ultima ora, e’ arretrato dello 0.30% a 12442, l’S&P500 dello 0.48% a 1355, il Nasdaq ha ceduto lo 0.38% a 2349. Gli operatori hanno apprezzato la decisione della Fed ma sembrano necessitare di ulteriori segnali incoraggianti dal fronte economico.
Il FOMC, il braccio operativo della Fed, ha abbassato di mezzo punto percentuale, al 3%, il costo del denaro ad appena una settimana di distanza dalla manovra straordinaria con cui aveva operato un taglio dello 0.75%. Preoccupata del rallentamento economico (confermato proprio in giornata dal dato sul Prodotto Interno Lordo del quarto trimestre 2007) la Banca Centrale ha preferito proseguire sulla linea della politica accomodante per ridare fiducia ai consumatori e alle aziende, alla luce della continua debolezza dei comparti immobiliare e finanziario.
La maggior parte degli operatori sperava in un’operazione di tali dimensioni. Cio’ dimostra la volonta’ dei governatori di evitare l’ingresso dell’economia in una fase di recessione. “Ci hanno dato quello che volevamo, ora possiamo tirare un sospiro di sollievo” ha dichiarato Bruce McCain, capo del gruppo di investment strategy di Key Private Bank, che ha aggiunto: “Ora ci sono buone possibilita’ di continuazione del rally se il sentiment continuera’ a rimanere ottimista”.
Ma il sentiment ci ha messo purtroppo ben poco a cambiare rotta. “La mossa della Fed era attesa e va bene cosi’. Ma abbiamo bisogno di segnali piu’ forti dal fronte macro, come quelli diffusi ieri sugli ordini di beni durevoli, per essere sicuri che l’economia non e’ poi messa cosi’ male come si pensa” ha dichiarato Scott Wren, equity strategist di A.G. Edwards & Sons.
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Il taglio odierno e’ il quinto della serie iniziata lo scorso settembre, subito dopo che lo scoppio della crisi del credito legata ai mutui subprime aveva iniziato a mettere in ginocchio le grosse banche d’affari e deprimere ulteriormente le aziende del settore immobiliare. Anche il tasso di sconto (ovvero il tasso applicato dalla Fed stessa nei prestiti verso le banche) e’ stato ridotto dello 0.50% al 3.5%.
Ma alcuni rischi rimangono, cosi’ come si legge nel documento ufficiale che ha accompagnato la decisione della Fed. E l’evidenza sta negli ultimi dati giunti dal fronte macro che hanno mostrato il piu’ contenuto avanzamento del Pil americano degli ultimi 5 anni. Il dato preliminare sul Prodotto Interno Lordo del quarto trimestre e’ cresciuto dello 0.6%, esattamente la meta’ delle attese e in netto calo rispetto al periodo precedente (+4.9%) sollevando non poche preoccupazioni tra gli operatori sul corso dell’economia nei prossimi mesi.
Alcuni segnali incoraggianti sono emersi dal rapporto sull’occupazione nel settore privato che ha mostrato una crescita dei posti di lavoro significativamente maggiore delle attese (grande attenzione ora sull’importante rapporto di venerdi’, piu’ accurato e credibile).
Sul fronte societario, hanno riportato trimestrali migliori delle attese il colosso farmaceutico Merck (MRK) e il gigante aerospaziale Boeing (BA). Numeri in linea con le previsioni per la societa’ alimentare specializzata in cereali Kellogg (K). Male invece il colosso media online Yahoo! (YHOO) che nell’after hour di ieri sera ha riportato un calo dei profitti e dei ricavi, annunciato un outlook non incoraggiante per il 2008 e comunicato il taglio di 1000 posti di lavoro. Profitti in calo anche per la societa’ alimentare Kraft (KFT).
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in lieve rialzo il petrolio. I futures con consegna marzo sono avanzati di $0.11 a $91.75 al barile. Sul valutario, in progresso l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4879. In calo l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso con una perdita di $4.50 a $926.30 all’oncia. Giu’ infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.7330% dal 3.6580% di martedi’.
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