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WALL STREET: IL TORO LASCIA IL POSTO ALL’ORSO

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Chiusura in forte ribasso per i mercati USA dopo il poderoso rally di martedi’.

Il New York Stock Exchange ha terminato le contrattazioni con in effetto il blocco degli ordini automatici di vendita, una misura per evitare gli eccessi di ribasso.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.187,30 (-2,18%)
Il Dow Jones a 7.755,61 (-2,31%)
L’S&P 500 a 827,91 (-2,36%)

A deprimere le borse americane, che hanno accelerato al ribasso nell’ultima ora di contrattazioni, sono stati soprattutto i rinnovati timori di un imminente conflitto USA-Iraq. Secondo Cesare De Novellis, vice president della banca d’affari Jefferies, ”cosi’ come a scatenare la corsa al rialzo di ieri era stato l’accordo Iraq-Onu sul ritorno degli ispettori nel Paese, a determinare il calo odierno e’ stata soprattutto la decisione del Congresso USA di appoggiare un’eventuale azione militare nei confronti di Saddam Hussein. Hanno contribuito poi a far scendere gli indici le prese di profitto dopo i forti guadagni della seduta precedente e le preoccupazioni per l’impatto che l’uragano Lily potrebbe avere sulla produzione petrolifera e di gas naturale, con un conseguente rialzo dei prezzi”. Ricordiamo che l’uragano Lily, del quarto livello della scala (il massimo e’ 5), si e’ sviluppato nel golfo del Messico, che ospita numerose piattaforme petrolifere americane offshore.

Secondo un rumor degli ultimi minuti, inoltre, a far scendere ulteriormente gli indici nell’ultima mezz’ora di contrattazioni sarebbe stato un errore tecnico.

Alla luce delle perdite odierne gli investitori si chiedono se il poderoso rally di martedi’ non sia stato solo un episodio sporadico. Secondo Richard Dickson, analista tecnico di Hilliard Lyons, ”per giudicare il valore del rialzo di ieri bisognera’ osservare la reazione dei mercati nei prossimi giorni. Un veloce passo indietro, con sfondamento dei livelli di supporto vicini, significherebbe probabilmente che gli ingenti guadagni siano stati una breve, seppur imponente, reazione alle condizioni di ‘oversold’ sul breve termine. Invece, una piccola marcia indietro, che permetta agli indici di mantenersi al di sopra dei supporti, potrebbe aprire la strada a un rally simile a quello messo a segno nel periodo luglio-agosto”.

Intanto aumentano le preoccupazioni sulla possibilita’ che l’economia USA precipiti in una spirale deflazionistica. Dopo l’allarme lanciato ieri dal presidente della Federal Reserve di Dallas, Robert McDeer, sull’argomento e’ tornato oggi, sebbene con toni piu’ pacati, il numero uno della Fed di Richmond e membro non votante del FOMC Alfred Broaddus, secondo cui Greenspan deve tener presente la possibilita’ che un tentennamento della ripresa economica scateni ”un’eccessiva disinflazione”.

Continua poi la raffica di notizie sconfortanti sul fronte societario. Protagonista della seduta odierna il profit warning del colosso della chimica Dow Chemical (DOW – Nyse).

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