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WALL STREET: IL PETROLIO TORNA A SALIRE

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A meta’ seduta gli indici azionari americani sono deboli, condizionati dalla delusione per il rapporto sulle scorte di petrolio e dalle cifre poco incoraggianti sugli utili societari. Il Dow Jones cede lo 0.36% a 9862 e l’S&P500 lo 0.21% a 1100. Marginalmente positivo il Nasdaq, sostenuto dai progressi dei semiconduttori, in rialzo dello 0.20% a lo 0.19% a 1926.

Per un commento operativo su indici, settori e titoli, vedi
l’aggiornamento
di meta’ sessione, curato da Marco
Bonelli
.

La mancanza di forti catalizzatori fa si’ che l’attenzione degli operatori rimanga focalizzata sul petrolio. Alle 16:30 ora italiana il Dipartimento dell’Energia americano ha pubblicato i dati sulle scorte di petrolio relative alla settimana del 15 ottobre. Le scorte di petrolio sono aumentate di 1.2 milioni di barili, quelle di benzina sono calate di 700 mila barili e quelle di distillati sono scese di 1.9 milioni di barili. Hanno cosi’ trovato conferma le previsioni degli analisti di una flessione dei distillati, che comprendono i combustibili per il riscaldamento. Il dato, in calo per la quinta settimana consecutiva, alimenta le preoccupazioni sulla capacita’ dell’offerta di far fronte alla domanda mentre la stagione invernale e’ ormai alle porte.

Immediata la reazione dei prezzi del petrolio che hanno imboccato con decisione la via dei rialzi. In pochi minuti le quotazioni sono tornate a salire oltre i $54. Al momento il future con scadenza novembre guadagna $1.61 a $54.90 al barile.

Al cattivo andamento delle borse contribuiscono inoltre le preoccupazioni sulle recenti inchieste da parte delle autorita’ giudiziarie per reati di frode. Il procuratore generale di New York, Eliot Spitzer, ha allargato il campo di indagine dall’industria assicurativa a quella sanitaria.

Passando al fronte societario, ha triplicato gli utili Motorola. Il colosso dei cellulari ha pero’ perso quote di mercato, probabilmente a favore della concorrente Nokia, e il titolo e’ ora in netto ribasso di oltre il 5%. Deludenti i risultati di JP Morgan Chase che ha riportato un calo degli utili del 13%. Incoraggianti invece le trimestrali di Lucent e Honeywell. Il titolo del colosso della difesa e aerospaziale e’ tuttavia in terreno negativo, schiacchiato dai commenti poco positivi di una banca d’affari.

Tra le blue chip del Dow Jones, i migliori guadagni li realizzano Intel, Microsoft, Exxon-Mobil e 3M. Guidano invece la classifica dei peggiori ribassi, oltre a Honeywell e JP Morgan Chase, AIG, Citigroup, Hewlett-Packard, McDonald’s e Pfizer. Molti operatori si aspettavano cifre ben superiori a quelle pubblicate dall’azienda. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro e’ ai minimi di oltre 8 mesi sull’euro. Il cambio tra le due valute e’ a $1.2619. L’oro beneficia delle debolezza della valuta americana: il future con scadenza dicembre guadagna ben $4.9 a $426.50.

Sono in ribasso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.00% contro il 4.04% della chiusura di martedi’.