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WALL STREET: IL PETROLIO RENDE ISTERICI I MERCATI

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Nonostante l’avvio di seduta debole, gli indici azionari americani hanno chiuso la giornata in leggero rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.16% a 10421, l’S&P500 lo 0.27% a 1176 e il Nasdaq e’ avanzato dello 0.32% a 1991.

I mercati sono stati condizionati ancora una volta dall’andamento altalenante del petrolio, balzato ad un nuovo record storico sulla scia delle preoccupazioni sulla produzione, ma poi scivolato ai minimi della sessione.

Nonostante l’Opec abbia annunciato di aver avviato le discussioni per un secondo aumento dell’output, molti operatori ritengono che la quantita’ complessiva di petrolio non sara’ in grado di soddisfare la domanda di benzina nella stagione estiva.

Di qui la reazioni scomposta del mercato. Il contratto future con scadenza maggio e’ balzato al nuovo massimo storico di $58.28 al barile, per poi arretrare nel finale e chiudere in ribasso di 26 centesimia a quota $57.01.

Molto probabilmente l’attenzione del mercato restera’ concentrata sul petrolio per tutto il resto della settimana, almeno fino a quando non si iniziera’ ad entrare nel vivo della stagione degli utili societari. I cali dei mercati registrati di recente sono da attribuirsi in primo luogo all’aumento dei prezzi energetici e al timore dell’inflazione. Fattori, questi, che rendono sempre piu’ concrete le possibilita’ di strette monetarie piu’ aggressive da parte della Federal Reserve.

Sul fronte societario, proseguono intense le operazioni di fusioni e acquisizioni. Il colosso petrolifero ChevronTexaco
ha annunciato che acquistera’ Unocal (UCL) in una transazione in azioni e cash il cui valore dovrebbe aggirarsi intorno ai $18 miliardi.

Nel settore finanziario, HSBC, il secondo gruppo bancario al mondo, potrebbe lanciare un’offerta di takeover su Morgan Stanley. A rivelarlo e’ il giornale britannico Independent. L’operazione, secondo l’articolo, avrebbe un valore di $75 miliardi. Ma se l’affare non dovesse andare in porto, gli altri due colossi finanziari, JP Morgan e Banc of America, potrebbero innescare una lotta al rialzo per l’acquisizione del gruppo.

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Tra le blue chip, sono apparse sotto pressione United Tech, Altria, Boeing e General Electric. Bene, invece, Procter & Gamble e Johnson & Johnson. In particolare evidenza American International Group, che, dopo essere precipitata ai minimi di due anni la scorsa settimana, e’ avanzata di quasi il 5%.

Il colosso assicurativo, sotto inchiesta giudiziaria per diverse transazioni poco chiare, ha annunciato di essere venuto a conoscenza di tentativi di rimuovere senza permesso documenti e informazioni dagli edifici nelle Bermuda e di aver fatto presente la cosa alle autorita’ inquirenti.

Sugli altri mercati, l’euro e’ in ribasso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2852. Il future con scadenza aprile sull’oro ha chiuso in leggero ribasso di 40 centesimi a $ 425.90 all’oncia. In lieve ribasso, infine, anche i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.46% dal 4.45% di venerdi’.