BORSA:NEW YORK PRENDE FIATO,TORNANO TIMORI RIALZO TASSI/ANSA
La borsa statunitense sembra oggi voler prendere fiato dopo il vistoso rally delle precedenti due sedute che ha permesso al mercato di recuperare in parte le perdite accumulate nelle ultime settimane. L’ occasione per vendere è stata innescata inoltre dal riproporsi del ‘tormentone’ sul rialzo dei tassi d’ interesse, che proprio ieri, pur in presenza di dati congiunturali generalmente positivi, era stato invece accantonato.
Oggi infatti hanno pesato le parole di un autorevole rappresentante della Federal Reserve, cioé il presidente della Fed di St. Louis, William Poole, il quale ha sostenuto che agli attuali livelli l’ inflazione è al di sopra dei margini di sicurezza. Ieri, al contrario, era stato proprio lo stesso presidente della banca centrale Usa, Ben Bernanke, a rassicurare per certi versi il mercato, dicendo che il caro-petrolio sul lungo termine non costituisce un problema serio.
Il calendario dei dati macroeconomici proponeva per la giornata odierna due statistiche, cioé il deficit delle partite correnti nei primi tre mesi del 2006 (il passivo è stato inferiore alle stime, a 208,7 miliardi di dollari, ma è pur sempre il secondo di sempre) e la fiducia dei consumatori misurata dall’ indice Michigan, inaspettatamente in rialzo a giugno. Va rilevato che il fatto che il deficit corrente continui a viaggiare su livelli vistosi contribuisce ad accrescere i timori inflazionistici, pesando sul dollaro.
Per il resto, passando ai singoli titoli va detto innanzitutto del buon andamento di Oracle, uno dei maggiori colossi del software, +49 cents a 14,19 dollari dopo la diffusione – ieri a mercato chiuso – dei dati preliminari relativi al trimestre, che hanno evidenziato un utile per azione di 24 cents, oltre le previsioni della stessa società. Nello stesso settore perde invece terreno Microsoft, -26 cents a 21,8 dollari dopo la decisione di Bill Gates di uscire di scena fra due anni. Il ribasso odierno del prezzo del petrolio (sceso fino a 68,35 dollari) mina inoltre la performance dei titoli del settore, con Exxon Mobil che scivola di 27 cents, a 58,83 dollari.
Male anche Chevron (-1,08 dollari a 58,35) e Schlumberger (-1,08 dollari a 57,95). Fra i titoli di maggiore richiano in calo anche General Electric, -21 cents a 33,9 dollari. Giornata negativa in generale per i finanziari, che soffrono per via del probabile rialzo ulteriore del costo del denaro. American Express cede in particolare 39 cents a 53,18 dollari. Da segnalare anche il rialzo di PepsiCo, +58 cents a 59,66 dollari come conseguenza del fatto che un analista di UBS ha valutato il titolo ‘buy’, cioé da comprare. Infine, fra i titoli operanti nel comparto della sanità è in progresso Boston Scientific, +59 cents a 20,11 dollari, in quanto una corte distrettuale ha rigettato un ricorso presentato da Johnson & Johnson contro questa società (specializzata nella produzione di apparecchiature medicali), per presunta violazione di un brevetto.
Attorno alle 18.30 ora italiana l’ indice Dow Jones cede lo 0,17% a 10.996,78, il Nasdaq composite lo 0,77% a 2.127,57 e lo S&P 500 lo 0,63% a 1.248,27.