Dopo il timido tentativo di rialzo di mercoledi’, innescato dal calo dei prezzi energetici, gli indici azionari americani hanno chiuso la sessione odierna in netto ribasso. Il Dow Jones ha ceduto l’1.26% a 10070, l’S&P500 l’1.14% a 1143 e il Nasdaq e’ arretrato dell’1.36% a 1904. Da segnalare che l’indice hi-tech ha chiuso ai nuovi minimi dell’anno.
A pesare sui mercati sono le preocupazioni, rinvigorite dagli ultimi dati macro, sul rallentamento dell’economia e su una contemporanea ripresa dell’inflazione: un mix particolarmente negativo per le borse.
Nel primo trimestre del 2005 l’economia Usa e’ crescita ad un tasso annualizzato del 3.1%, il rialzo piu’ basso degli ultimi due anni. Il dato ha deluso le attese degli analisti, che erano per un incremento del 3.5%.
Molto preoccupante anche il dato sul deflatore, che ha registrato una crescita del 3.2% contro le previsioni di un +2.1%. La crescita dei prezzi superiore alle previsioni e la fase di rallentamento del Pil aumentano le incertezze degli investitori sulle prossime mosse della Fed.
Molti operatori ritengono che la Fed potrebbe essere piu’ aggressiva sulla politca monetaria per scongiurare la possibilita’ di spirali inflazionistiche. Altri, tuttavia, controbattono che una stretta creditizia eccessiva avrebbe ripercussioni pesanti sulla ripresa.
Non ha destato sorprese invece l’altro dato economico in calendario oggi, relativo alle nuove richieste di sussidi di disoccupazione. Nella settimana conclusasi il 23 aprile, il dato ha registrato un incremento di 21.000 unita’ attestandosi a quota 320.000. L’indicatore si e’ rivelato perfettamente in linea con le attese degli analisti.
La giornata di borsa e’ stata caratterizzata anche dall’alta volatilita’ del prezzo del greggio, sceso al di sotto dei $50 al barile per poi recuperare interamente le perdite nelle ultime due ore di scambi. Il contratto future con scadenza giugno ha chiuso a $51.77 al barile, in rialzo di 16 centesimi.
In chiaroscuro le notizie giunte dal fronte societario. Alla buona performance di Procter & Gamble si e’ contrapposta quella piuttosto debole di Exxon Mobil. PG ha messo a segno un rialzo di circa il 2.5%, forte della trimestrale migliore delle stime degli analisti. Sotto pressione, invece, le azioni del gruppo petrolifero che, nonostante nel primo trimestre abbia registrato un balzo del 44% sui profitti, non e’ riuscito a rispettare le stime degli operatori. Pesante il calo del titolo, che ha lasciato sul terreno il 3% circa.
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Tra gli altri titoli del Dow Jones, si sono distinti in positivo Hewlett-Packard e SBC Communications. Hanno riportato le maggiori perdite Home Depot, Walt Disney e Caterpillar.
Ricordiamo che dopo la chiusura delle borse, il colosso software Microsoft pubblichera’ i risultati di bilancio. Le attese sono per un utile pro forma di 32 centesimi per azione.
Sugli altri mercati, l’euro, e’ in ribasso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2890. In ribasso l’oro. Il future con scadenza giugno ha ceduto $1.60 a $432.50 all’oncia. In netto rialzo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ calato al 4.15% dal 4.23% di mercoledi’. Si tratta del livello piu’ basso dallo scorso 18 febbraio.
BORSA: NEW YORK; ECONOMIA FRENA, INDICI SU MINIMI 2005
28 Aprile 2005 23:40 NEW YORK (ANSA) – Il prodotto nazionale lordo Usadelude le attese, con un tasso di crescita del 3,1% nel primotrimestre che è largamente inferiore alle stime deglieconomisti, rappresentando peraltro una performance di tuttorispetto. La conseguenza è che il mercato azionario perde ancoraterreno e gli indici testano i nuovi minimi del 2005: il DowJones cede l’1,26% a 10.070,44 punti, il Nasdaq l’1,36% a quota1.904,18 e lo Standard & Poor’s 500 l’1,14% a 1.143,23 punti.
L’altro dato in calendario, quello relativo alle richieste disussidio di disoccupazione, vede un aumento di 21mila unità,come peraltro previsto dagli economisti. Sull’andamento degli scambi pesa questa volta in negativoanche il fatto che il prezzo del petrolio sia sceso sotto i 50dollari, circostanza che si è riflessa negativamente sullequotazioni dei titoli del settore. Exxon Mobil in particolare,che pure ha riportato oggi utili trimestrali da capogiro, a 7,86miliardi di dollari, scivola del 4,08% a 56 dollari.
Fra i tecnologici, vistoso il cedimento di JDS Uniphase, cheperde ben il 9,7% a 1,49 dollari dopo che l’azienda ha reso notodi mettere in conto per il trimestre in corso vendite pari a 160-170 milioni di dollari, contro i 170,8 milioni previsti dagli analisti di Thomson Financial. Fra i titoli in maggiore ribasso si segnala Sanmina-SCI (-15,78% a 3,79 dollari), uno dei maggiori produttori mondiali didispositivi elettronici, che ha previsto ricavi trimestralinell’ordine di tre miliardi di dollari, inferiori anche inquesto caso alle stime degli analisti.
Ma il tonfo più vistosolo registra Martek Biosciences (-45,92% a 32,49 dollari), inquanto l’azienda – che opera nel comparto nutrizionale – hatagliato le previsioni di utili e ricavi 2005. Fra i colossi del listino, Procter & Gamble, altra società che ha diffuso oggi la trimestrale, sale invece dello 0,86% 53,99 dollari), in quanto fra l’altro l’utile è aumentato fino a63 cents per azione, al di sopra delle previsioni deglianalisti.
In grande spolvero è Starbucks, la nota catena dicoffee-shop, che guadagna il 4,63% a 48,56 dollari, dopo averincrementato di due centesimi per azione le previsioni diprofitti annuali. Nel comparto della chimica, Dow Chemical inverte la rotta nelfinale e termina poco sotto la parità a 44,72 dollari (-0,11%),malgrado dai conti trimestrali sia emerso un utile di 1,34dollari per azione, oltre le attese.