*Marco Bonelli, Managing Director di Raymond James, e’ molto conosciuto tra gli investitori istituzionali e i trader italiani. I suoi commenti quotidiani di meta’ seduta sull’andamento della Borsa Usa (comprese le indicazioni di trading operativo e le posizioni rialziste) non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.
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La sessione di oggi si e’ aperta in denaro. Il dato macro sull’indice dei prezzi al consumo e’ risultato in linea con le attese. Il prezzo del greggio, dopo il dato sulle scorte, si trova in ribasso di $1.17 a $47.80 al barile.
Al momento, l’indice Dow Jones e’ in denaro di 108 punti a 10440 Nasdaq è in rialzo di 19 punti a 2023 e l’S&P500 sta guadagnando 9 punti a 1183.
Si stanno distinguendo in positivo i settori servizi per le telecomunicazioni, finanziari, trasporti, linee aeree e biotecnologia.
Le letture del rapporto “put-call” sono ancora piuttosto elevate: 201% alle 10:00 e del 198% alle 11:00.
L’indice VIX si trova al livello di 13.61. L’indice ”advance/decline” sta facendo registrare una lettura di +1800. I volumi sul NYSE sono di 716 milioni di titoli scambiati.
L’indice Dow Jones ha chiuso a quota 10332, solamente 5 punti al di sotto del massimo della giornata. Il Nasdaq ha invece chiuso a 2004, per la prima volta al di sopra di 2000 dal 12/4/05.
Il Dow, dai massimi di inizio marzo vicino a 11000, si e’ sempre trovato in un downtrend ed ogni rialzo da allora e’ sempre fallito producendo cosi’ un paio di minimi discendenti. L’ultimo tentativo di rialzo fallito si e’ spinto fino a 10400. Il Dow si trova ora al di sopra della linea di trend al ribasso di marzo-aprile e cio’ di cui avrebbe bisogno ora e’ una solida chiusura sopra 10400 con volumi in espansione. Se cio’ si verificasse, il mercato interromperebbe cosi’ la serie di massimi relativi discendenti.
TRADING OPERATIVO:
Questa mattina, tra le nostre posizioni si stanno distinguendo in positivo i titoli di AU, YHOO e USNA che stanno guadagnando l’1%. MERQ e KLIC si trovano in rialzo dello 0.5%, mentre CHK e’ invariato.
Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 11 sezioni in tempo reale
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DA QUI ALLA CHIUSURA:
Questa sera dopo la chiusura, le societa’ di Bea Systems (BEAS), Foot Cocker (FL) e PETsMART (PETM), fra le altre, pubblicheranno i risultati trimestrali.
Domani mattina, saranno pubblicati i dati macro sui “Leading Indicators” e sull’indice della Fed di Philadelphia.
POSIZIONI RIALZISTE:
YHOO (APERTA IL 13/12 A $37.65; ATTUALE $36.0; PERF –4.38%)
THQI (APERTA IL 25/2 A $27.10; CHIUSA IL 5/5 A $27.25; PERF +0.55%)
CHK (APERTA IL 17/3 A $22.35; ATTUALE $19.02; PERF –14.90%)
USNA (APERTA IL 21/3 A $45.0; ATTUALE $44.37; PERF –1.40%)
MERQ (APERTA IL 24/3 A $46.55; ATTUALE $43.23; PERF –7.13%)
AU (APERTA IL 7/4 A $35.12; ATTUALE $32.55; PERF –7.32%)
KLIC (APERTA IL 5/5 A $5.22; ATTUALE $5.46; PERF +4.60%)
BORSA: NY IN RIALZO DOPO INFLAZIONE, BRILLA CITIGROUP /ANSA
Indici in rialzo a Wall Street, in un mercato tranquillizzato dai dati sull’inflazione in aprile, che dovrebbero lasciare invariato l’attuale approccio ‘soft’ della Federal Reserve al rialzo dei tassi d’interesse. In luce le banche e il settore finanziario, che mettono a segno i rialzi maggiori, assieme ad alcuni industriali fra cui Alcoa e altre società come Delta, facendo segnare all’indice Standard & Poor’s il maggior rialzo in tre giorni visto negli ultimi sei mesi.
Alle 18,30 circa il Dow Jones guadagna l’1,21% a 10.457 punti, mentre lo Standard & Poor’s sale dello 0,95% a 1.185. L’indice tecnologico Nasdaq sale dell’1,15% a 2.027,15 punti. L’inflazione in aprile è rallentata allo 0,5%, poco al di sopra delle previsioni degli analisti. L’ indice depurato dalle componenti alimentare ed energetica è però risultato inaspettatamente invariato, per la prima volta dal novembre 2003. A provocare il rialzo sono stati soprattutto i prezzi energetici.
Tuttavia ciò non sembra preoccupare più di tanto analisti e mercati: le statistiche dovrebbero infatti rafforzare nella Federal Reserve la convinzione che l’inflazione non sta accelerando, e che quindi è ancora appropriato rialzare i tassi d’interesse gradualmente, di un quarto di punto percentuale alla volta. “La Fed dovrebbe continuare la sua politica restrittiva per tutto l’autunno”, è il commento di William Dudley, capo economista per gli Usa di Goldman Sachs. Il costo del denaro dovrebbe quindi giungere a fine anno intorno al 4%, contro l’attuale 3%.
Ottime notizie per le aziende Usa, per le quali un rialzo dei tassi si traduce in maggiori costi, peraltro confortate anche dal report pubblicato dal dipartimento dal dipartimento dell’ Energia, secondo cui la scorsa settimana le scorte petrolifere americane sono aumentate di ben 4,3 milioni di barili, molto di più del milione atteso.
A guidare il rialzo dello S&P le società del comparto finanziario, che hanno accolto con sollievo il fatto che la Fed potrebbe aver quasi esaurito il trend di rialzo del costo del denaro: gli alti tassi, infatti, riducono il valore dei bond in pancia alle banche, e frenano la domanda di prestiti e mutui. Particolarmente forte Citigroup, in rialzo di 26 cent a 47,42 dollari, e Bank of America, +25 cent a 46,49 dollari.
In rialzo anche alcuni produttori di materiali grezzi come Alcoa, maggior produttore mondiale di alluminio (+46 cent a 265,67 dollari), Nucor, U.S. Steel. Denaro anche su molti tecnologici, fra cui Google (+2,72 dollari a 235,85), Ibm (+1,50 dollari) e Hewlett-Packard, che guadagna 73 cent a 22,28 dollari mettendo a segno il maggior rialzo nel Dow Jones. Dopo la decisione di J.P. Morgan di alzare il proprio target sul titolo Delta, la terza compagnia aerea statunitense guadagna il 9,3% a 3,29 dollari, mettendo a segno la miglior performance all’interno dello S&P.