Chiusura in rosso per gli indici azionari americani, che a un’ora dalla fine hanno esteso le perdite. Sull’umore degli operatori ha pesato il nuovo record dei prezzi petroliferi e la debolezza dei titoli tecnologici. Il Dow Jones e’ sceso sotto la soglia psicologica dei 10000 punti per la prima volta dallo scorso 19 agosto, cedendo lo 0.58% a 9988. Sotto pressione anche l’S&P500, che ha perso lo 0.59% a 1103, e il Nasdaq, in ribasso dell’1.04% a 1859.
Scarsi anche i volumi di scambio: 1.2 miliardi di azioni scambiate al Nyse e 1.3 al Nasdaq. Poco incoraggiante anche il rapporto tra titoli in rialzo e in ribasso. A un’ora dalla chiusura di mercati il volume delle azioni che perdevano terreno al Nyse era di 360.2 milioni di azioni contro i 119.9 milioni di azioni in progresso. Al Nasdaq la stessa proporzione diventava 624.1 milioni contro 251.5 milioni.
In mancanza di catalizzatori positivi, a dominare la scena e’ stato ancora una volta il petrolio, che ha messo a segno un nuovo record storico. Il future con scadenza novembre, dopo essersi spinto nel corso nell’intraday a $49.75 al barile, ha chiuso in rialzo di 76 centesimi alla quotazione record di $49.64. Da notare che e’ la prima volta nella storia che il greggio chiude sopra la soglia dei $49.
A sostenere i prezzi del petrolio sono state ancora le preoccupazioni sulle condizioni dell’offerta in Iraq, Nigeria e Russia. Nelle ultime settimane, un notevole contributo all’aumento dei prezzi energetici e’ arrivato anche gli uragani tropicali, che in piu’ riprese si sono abbattutti sulle coste meridionali statunitensi e sul Golfo del Messico.
Ulteriori pressioni sugli indici sono poi arrivate dal settore hi-tech, colpito dai giudizi negativi di alcuni analisti. Le banche d’affari hanno espresso maggiore cautela sui settori infrastrutture chip, infrastrutture telecom e biotecnologie. Tra queste, Morgan Stanley ha ridotto il giudizio sul settore dei semiconduttori a causa della performance deludente dei titoli e del rapido deterioramento dei fondamentali.
Tra le singole aziende, da segnalare i downgrade su Boston Scientific(BSX – Nyse), Nortel (NT – Nyse) e Sonus Networks (SONS – Nasdaq). Tra le poche eccezioni in positivo, una banca ha espresso commenti favorevoli su Wal-Mart (WMT – Nyse), n.1 al mondo del comparto retail.
Buone, inoltre, le novita’ sulla difesa. Il colosso delle armi Lockheed Martin (LMT – Nyse) e’ stato scelto dal Pentagono per condurre un progetto satellitare di $6.4 miliardi per migliorare le comunicazioni delle forze Usa.
Tra le blue chip del Dow Jones, hanno chiuso in positivo otto titoli su trenta. Tra questi i migliori guadagni li hanno registrati McDonald’s, Alcoa, Merck & Co e Exxon Mobil. Seduta negativa invece per Verizon, JP Morgan Chase, Walt Disney, AIG e Citigroup.Vedi decine di azioni segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 12 sezioni in tempo reale
riservate agli abbonati a INSIDER. Se non sei gia’ abbonato, clicca sul
link INSIDER
Passando agli indicatori economici, non ha avuto un impatto degno di nota il dato sulla vendita di case nuove negli Stati Uniti, pubblicato alle 16:00 ora italiana. Nel mese di agosto, l’indicatore che si riferisce alla vendita di unita’ abitative unifamiliari di nuova costruzione, ha battuto le previsioni degli economisti, registrando un forte incremento del 9.4% a 1,184 milioni.
Sugli altri mercati, il dollaro e’ sotanzialmente poco variato nei confrotni dell’euro. La moneta unica ha perso il terreno guadagnato sul biglietto verde sulla scia della pubblicazione del calo della fiducia delle imprese tedesche. Nel tardo pomeriggio a New York il cambio tra le due valute e’ di $1.2292. Venendo all’oro, il future con scadenza dicembre ha chiuso in rialzo di $1 a $410.70 all’oncia. A sostenere le quotazioni del metallo prezioso e’ stata la generale debolezza dei mercati azionari. In lieve rialzo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso nuovamente sotto la soglia del 4% a 3.99% contro il 4.03% della chiusura di venerdi’.
Per un commento operativo su indici, settori e titoli, vedi l’aggiornamento
di meta’ sessione, curato da Marco
Bonelli.