Apertura in buon rialzo per gli indici azionari americani, sostenuti dalle operazioni di M&A e dall’ultimo dato macro sulle vendite retail. Il Dow Jones avanza dello 0.34% a 12357, l’S&P500 dello 0.31% a 1415, il Nasdaq e’ in rialzo dello 0.40% a 2441. Confortante anche il calo del greggio.
A riportare gli acquisti sull’azionario, all’indomani della decisione della Federal Reserve sui tassi, sono ancora una volta le notizie di fusioni e acquisizioni societarie. Ad occupare la scena in mattinata e’ il comparto aereo: sembra infatti che United Airlines, cui fa capo a UAL Corp ([[UAUA]]), e Continental Airlines ([[CAL]]) siano in trattative per un possibile merger che darebbe origine alla maggiore compagnia aerea mondiale in termini di passeggeri.
Un altra trattativa riguarda AirTran Holdings ([[AAI]]) e MidWest Air Group ([[MEH]]): la prima sarebbe interessata all’acquisto della rivale.
La societa’ di prodotti per la casa Home Depot ([[HD]]) ha annunciato l’acquisizione della catena HomeWay, marchiando il proprio ingresso nel mercato cinese.
Le notizie di M&A continuano a fornire agli investitori un certo ottimismo sullo stato dell’economia, offrendo un motivo valido da permettere l’estensione del rally mentre ci inoltriamo nell’ultima parte dell’anno.
A diffondere ottimismo e’ anche il dato sulle vendite al dettaglio di novembre, risultato in rialzo dell’1% (maggiore aumento da giugno), nettamente superiore alle attese degli analisti, pari ad un modesto progresso dello 0.2%. Il fatto ha affievolito i timori di un crollo della spesa dei consumatori e di un brusco rallentamento economico.
Nel comparto energetico, il greggio cede terreno, in vista delle scorte settimanali per cui sono attesi risultati contrastati. Incertezza anche in vista dell’incontro dell’OPEC, in programma per domani. I futures con scadenza gennaio segnano un ribasso di 10 centesimi a $60.90 al barile.
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Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ in calo rispetto al dollaro a quota 1.3208. L’oro arretra di appena 30 centesimi a $631.40 all’oncia. In ribasso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ schizzato al 4.55%.