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WALL STREET: I LISTINI USA ESTENDONO IL RALLY

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La settimana a Wall Street si e’ aperta in un clima positivo che ha permesso ai listini di allungare il rally avviato ad inizio anno. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.48% a 11011, l’S&P500 lo 0.37% a 1290, il Nasdaq e’ cresciuto dello 0.57% a 2318. Da segnalare che per la prima volta, dal giugno 2001, l’indice industriale (spinto dall’ottima prova di General Motors) ha superato l’importante resistenza psicologica degli 11.000 punti.

A far proseguire gli indici sulla via dei rialzi sono state le buone previsioni sugli utili societari, la cui stagione prende il via proprio oggi. Le stime degli analisti sono per un aumento complessivo del 13.9%, rispetto allo scorso anno, per le compagnie dell’indice S&P500.

Tra le grosse societa’ che oggi rilasceranno i risultati finanziari spicca il colosso dell’alluminio Alcoa: la comunicazione e’ prevista subito dopo la chiusura delle borse. In questo specifico caso, le previsioni sono per un aumento dei profitti legato al forte mercato dei metalli. Al suono della campanella che indicava la fine delle contrattazioni, il titolo segnava un rialzo di quasi il 2%.

A spingere il Dow Jones e’ stata, in particolar modo, la significativa prova del colosso dell’auto General Motors (+7.69%), che ha beneficiato dei commenti positivi di Goldman Sachs. La banca d’affari ne ha rivisto al rialzo il rating, in previsione di una riduzione delle perdite miliardarie in Nord America, grazie agli effetti del piano relativo al taglio dei costi.

A diffondere il buonumore sul comparto automobilistico e’ stato anche il notevole interesse mostrato per il Detroit Auto Show, che a breve aprira’ al pubblico. Nella sessione odierna, oltre a quello di GM, si sono distinti anche i rialzi di Ford e Daimler Chrysler.

Sotto i riflettori le numerose operazioni di fusioni e acquisizioni societarie, un segnale di forza per le borse. Si ripresenta, ancora una volta, la vicenda Boston Scientific – Guidant. Stando agli ultimi sviluppi, la prima avrebbe formalizzato una proposta di $25 miliardi, in cash e titoli, per il rilevamento del gruppo produttore di apparecchiature mediche, nel tentativo di rendere la propria offerta piu’ appetabile rispetto a quella della rivale Johnson&Johnson.

Nel comparto energetico, da un articolo apparso sul New York Times, si apprende che Duke Energy sarebbe vicina ad un accordo per la cessione di alcuni suoi impianti al gruppo d’investimento LS Power Group, per un valore complessivo di $1.5 mld.

La conglomerata industriale Tyco International, starebbe considerando un piano di “split-off” delle proprie divisioni dei business tecnologico e farmaceutico. Il titolo e’ cresciuto di oltre il 3%. In calo, invece, il colosso dei chip Texas Instruments, dopo aver annunciato la cessioni, per $3 miliardi, della divisione specializzata nella produzione di sensori e dispositivi per il controllo elettronico

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Sugli altri mercati, in ribasso il petrolio. I contratti futures con scadenza febbraio hanno ceduto 71 centesimi (piu’ dell’1%) a quota $63.50 al barile. A mettere pressione al comparto energetico sono le attese di un aumento delle riserve e gli ultimi commenti di alcuni esponenti OPEC, secondo cui il cartello petrolifero non operera’, per il momento, alcun taglio alla produzione.

In netto progresso l’oro. Il contratto futures con scadenza febbraio e’ avanzato di $9.30 a quota $550.50, nuovo massimo di 25 anni. In calo l’euro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York, il cambio nei confronti del dollaro e’ a quota 1.2083. Invariati, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni si e’ attestato a quota 4.379%.